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Sessismo, dizionario Rocci sotto accusa: post eliminato, restano le polemiche

Chi ha fatto il liceo classico lo conosce bene, che l’abbia usato o no: il dizionario di greco antico Rocci è un’istituzione per grecisti, classicisti, liceali e non solo. Da qualche giorno è al centro delle polemiche social per un post che ha fatto infuriare il pubblico.

Andiamo con ordine: il 7 dicembre la pagina Facebook Vocabolario di greco Rocci, nuova edizione posta come immagine di copertina la foto della definizione di gineconomo: “magistrato in Atene e altre città greche, ispettore o sorvegliante dei costumi, dell’abbigliamento, delle donne”. Fin qui tutto bene, un termine poco conosciuto, ovviamente caduto in disuso, su cui viene riportata un po’ di luce. Il problema nasce dal fatto che a questa definizione, gli autori dell’immagine hanno deciso di aggiungere, tra parentesi quadre, una nota personale: “Dagli antichi greci abbiamo solo da imparare”.

Il commento non è passato inosservato, anzi, è sembrato subito molto inopportuno a numerosi utenti che, palesemente a disagio o indignati, hanno segnalato il problema aggiungendo al post feedback negativi, facendo notare come, al giorno d’oggi, non ci sia per nulla bisogno di tornare a giudicare o sentenziare sulla moralità o il buoncostume femminili. A un certo punto, la pagina Facebook, forse non riuscendo a controllare le critiche, ha deciso di rimuovere il post, sostituendo l’immagine di copertina incriminata con un’altra più neutra. Ma qui è sorto un altro problema.

Nella giornata di ieri 9 dicembre, infatti, il profilo del dizionario Rocci ha pubblicato un post la cui intenzione sembrava quella di scusarsi con gli utenti, ma che invece ha ottenuto l’obiettivo contrario. “Su gentile richiesta abbiamo rimosso il post che ha urtato molte sensibilità!”, recita la nuova pubblicazione, tutt’ora visibile in pagina. Molti lettori hanno reagito ancora più indignati di prima, come a dire: “Non era il nostro post a fare schifo, siete voi che siete troppo sensibili”, come ha commentato Jacopo Veronese.

A difesa del famigerato dizionario si è schierato invece lo scrittore e grecista Matteo Nucci: "L'infelice commento su Facebook probabilmente è stata una trovata pubblicitaria. Per il resto, la storia è quella che è” dice all’Adnkronos. “Che la parità tra uomo e donna sia recente lo sanno anche le pietre. Ma le donne non sono nell'antica Grecia personaggi di secondo piano”.

Ma pochi si sono fatti convincere da queste scuse e spiegazioni: il post è stato rilanciato da varie pagine antisessiste sui social network, alcuni hanno sottolineato il cattivo esempio che potrebbe arrivare agli studenti che usano il vocabolario e lo seguono online, mentre altri tra gli utenti più giovani hanno fatto notare che forse, semplicemente, “il dizionario Rocci è troppo vecchio per usare i social”.

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