Assorel, otto agenzie in uscita. Cornelli: "Ottimista, altre 4 in entrata"
Confrono aperto in Assorel, l'associazione italiana delle relazioni pubbliche. Sulle 43 agenzie associate, sono otto quelle che hanno espresso la volontà di lasciare l'organizzazione a partire dal 2015. Lo conferma ad Affaritaliani.it il presidente di Assorel e ceo di Ketchum Andrea Cornelli. Che svela un altro movimento in direzione contraria: "Ci sono quattro sigle pronte a entrare".
Le motivazioni delle otto agenzie in uscita sono diverse. Vanno dalla cessata attività alla volonta dei gruppi internazionali. Ma non manca il dissenso nei confronti del consiglio. "I motivi sono diversi. Quello comune è l'assetto dell'associazione. Ma sono sono ottimista - dice Cornelli -. Non c'è un problema di contrapposizioni particolari".
Corneli, eletto lo scorso marzo, è ottimista anche sulla possibilità di mediare. "Da qui a dicembre ci saranno tre mesi di dialogo. A fine mese è già stato pianificato un confronto dedicato a questa necessità di riallinamento e alla volontà di cercare soluzioni".
"Non mi preoccupa questo momento", continua il presidente di Assorel. Convinto che sia un momento fisiologico di trasformazione che "può portare a un arricchimento e a un ricompattamento". Il confronto con alcune agenzie sottolinea una crisi dell'associazionismo? La risposta di Cornelli è un secco no. "Le associazioni sono più importanti che mai perché devono rappresentare l'unione tra diverse esigenze". A patto di cambiare. "Il mondo delle pubbliche relazioni è centrale, ma è mutato profondamente. Aree un tempo definite, come adv, pr, centri media, sono oggi più sfumate e si sovrappongono. In questo nuovo quadro è inevitabile una discussione. Sarebbe meschino se tutti la pensassero allo stesso modo". Per questo, non c'è nessun passo indietro: "Il mio mandato dura due anni ed è appena iniziato".
@paolofiore