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Ascolti Tv: Berlinguer bacchettata sul "processo" a Renzi e alla Bellanova
Bianca Berlinguer, conduttrice di CartaBianca su Rai3

Non si placano le polemiche sul trattamento inflitto alla Ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova, invitata martedì scorso a #Cartabianca in prima serata su Rai3, e sottoposta a una peculiare "intervista" da parte della conduttrice Bianca Berlinguer e dei suoi ospiti, Massimo Giannini e Antonio Manzini, a base di risatine, continue interruzioni, reprimende e così via, impedendole spesso di controbattere e soprattutto di informare riguardo alla sua attività istituzionale (che avrebbe dovuto essere lo scopo dell'invito in studio).

L'On. Michele Anzaldi, Segretario della Vigilanza Rai e deputato della Commissione Cultura di Italia Viva, aveva fortemente criticato il "processo" alla Ministra (come lo definimmo noi, clicca qui per leggere) e - incidentalmente - a Matteo Renzi (vero bersaglio del tutto), denunciandolo in pubblico sui suoi profili social e chiamando in causa, sollecitando il suo intervento al riguardo, il Commissario Agcom ed esperto massmediologo Mario Morcellini.

Quest'ultimo ha risposto all'appello, come segnala lo stesso Anzaldi sul suo profilo Facebook, scrivendo, "Ha ragione il commissario Agcom ed esperto massmediologo Mario Morcellini: il registro comunicativo di certe trasmissioni Rai, come ad esempio l’intervista di Cartabianca alla ministra Bellanova andata in onda la scorsa settimana, indebolisce la fiducia dei telespettatori nella politica e la percezione dell’informazione Rai come bene comune. L’aggressività, la trasformazione del giornalista in un vero e proprio antagonista, ledono la corretta informazione. Cosa risponde la Rai servizio pubblico alle considerazioni di Morcellini, uno dei più noti accademici italiani nel settore della comunicazione, per anni preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università “La Sapienza” a Roma? Una risposta sarebbe doverosa, se non per rivedere il modello comunicativo di certe trasmissioni, almeno come confronto di idee".

L'Onorevole di Italia Viva pubblica anche la risposta del Commissario Morcellini, che riportiamo integralmente poiché d'interesse generale: "Caro Onorevole Anzaldi, in merito al suo post Le rispondo sia come studioso di comunicazione che come Commissario Agcom. Come Lei sa, ho già commentato negativamente le reazioni populiste nei confronti della Ministra Bellanova. Con specifico riferimento alla trasmissione in questione, credo che si sia persa l’occasione di poter chiedere ad un Ministro della nostra Repubblica informazioni attinenti la propria azione istituzionale più che partitica".

E precisa: "Ma colpisce ancor più la constatazione del cambiamento del registro comunicativo nel rapporto tra giornalista ed intervistato. In un certo senso sembra che si sia replicato quello che accadeva tempo fa quando in studio vi erano politici di schieramenti opposti che si interrompevano reciprocamente complicando e drammatizzando la funzione informativa a tutto tondo. Un tale registro favorisce la polarizzazione e non aiuta l’informazione rendendo, al tempo stesso, più complicato il meccanismo fiduciario del telespettatore nei confronti della politica."

Il Commissario entra poi nel merito del registro sopecifico utilizzato da conduttore e ospiti nei confronti della Ministra: "Credo soprattutto che l’utilizzo di aggettivi specifici e ben pensati, una risata qua e là (da parte di chi dovrebbe rappresentare sempre una voce neutrale), nonché una continua interruzione dell’intervistato non consente, in generale, il pieno svolgimento della funzione informativa non solo del Servizio pubblico ma di tutte le trasmissioni che svolgono tale nobile funzione. Del resto questo programma ha presentato non poche indulgenze rispetto a meccanismi che inducono più alla rappresentazione che ad un’autentica azione di Servizio pubblico. Si pensi all’indice di emotività, che sembra scimmiottare la rincorsa dell’emotività della comunicazione digitale".

E conclude: "Siamo però di fronte a scelte ancorché discutibili ma di politica editoriale in cui il giornalista è sovrano e temo che sollecitare un’istruttoria sia una scelta ancora una volta frustrante. In ogni caso un tale esercizio comunicativo non fa bene all’audience e a me sembra che non favorisca la percezione dell’informazione del Servizio pubblico come bene comune".

Come noi stessi segnalammo, infatti, la puntata "incriminata" di #Cartabianca non aveva raggiunto cifre esaltanti in termini di audience, perdendo sonoramente contro la concorrenza di La7, non assolvendo neanche - come abbiamo visto - lo scopo di informare i telespettatori e i cittadini. Una sorta d'involontaria (?) rievocazione del "Bagaglino" con frizzi, lazzi, risa e così via. Mancava solo la torta in faccia finale. Ma non escludiamo di vederla nelle prossime puntate. 

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