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Atreju, il Tg1 celebra la kermesse di FdI con uno spot. "Propaganda politica", "Critiche grottesche": è bufera 

Scoppia la polemica sull'ultimo spot mandato in onda dal Tg1. Ieri sera, ore 20.00, l'emittente nazionale ha trasmesso una campagna pubblicitaria per celebrare la kermesse politica di FdI, il partito guidato da Giorgia Meloni, in programma dal 14 dicembre a domenica 17 ad Atreju. 

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A nemmeno 24 ore dal lancio le polemiche non sono tardate ad arrivare. I componenti Pd della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai hanno parlato di chiara "propaganda". "Il principale Tg nazionale manda in onda uno spot per celebrare Atreju, la kermesse la dei giovani di Fratelli d’Italia. Un spot per celebrare una manifestazione dei giovani di un partito non si era mai visto in un tg. Noi diciamo No alla propaganda. Il Tg1 è e deve essere informazione, non è di un partito. Chiediamo ai vertici Rai di vigilare su quanto accaduto", hanno dichiarato in una nota. 

Per FdI invece si tratta di una "polemica grottesca" inutile.  Il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Filini, responsabile del programma di FdI e capogruppo in Commissione Vigilanza Rai, ha così replicato: "Basterebbe leggere la rassegna stampa di oggi per rendersi conto che tutto il circuito mediatico dà notizia del programma di Atreju, una kermesse che da 25 anni anima il dibattito culturale e politico in Italia. La polemica del Pd sul Tg1 che dà una notizia è a dir poco grottesca, non si capisce perché, secondo gli illuminati esponenti democratici, il Tg1 non ne avrebbe dovuto parlare. Una polemica senza senso quella degli esponenti Dem, che suona più come un loro rammarico per il rifiuto di Elly Schlein a partecipare alla nostra festa, verrebbe quasi da dire che quando la volpe non arriva all’uva…". 

Sulla stessa scia anche la deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai: "La polemica imbastita dal Pd contro il Tg1 per un servizio riguardante Atreju, in cui peraltro si dava conto dello spazio dato agli esponenti dell’opposizione, rivela tutta la nostalgia dei Dem per la censura di Stato, che per fortuna ora non c’è più. Infatti, sarebbe bastato vedere il numero dei giornalisti intervenuti alla conferenza stampa o la rassegna stampa di oggi per capire quanto Atreju e il suo programma rappresentino una notizia. Evidentemente chi oggi polemizza l’ha fatto soltanto per il gusto di alzare inutili e pretestuosi polveroni, altrimenti non si spiegherebbero i comunicati stampa da ‘rosiconi’. Se il Pd non è più capace di organizzare una festa che sia degna di nota non deve rivolgersi al direttore Chiocci per reclamare un inammissibile oscuramento, ma piuttosto chiedere conto negli uffici della segretaria Elly Schlein. In ogni caso notiamo quanto abbiano bisogno di Atreju per far parlare di loro. E questo ci fa piacere”. 

Sul caso è intervenuto anche il senatore Giorgio Maria Bergesio, capogruppo della Lega in Vigilanza Rai: "Il partito di Ruotolo ancora non si rassegna di aver perso le elezioni. Del resto il Pd era abituato a governare il Paese pur senza consenso popolare e, ugualmente, a condizionare l’informazione di radio e tv. Solidarietà al Tg1 per l’arroganza ricevuta da chi, per troppi anni, ha probabilmente abusato della televisione di Stato snobbando il pluralismo e il diritto all’informazione”. 

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