Con Kyutai l'IA si apre a tutti. È in Francia il primo hub europeo di ricerca - Affaritaliani.it

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Con Kyutai l'IA si apre a tutti. È in Francia il primo hub europeo di ricerca

di Redazione Mediatech

A lanciare Kyutai sono tre "giganti":  Xavier Niel, fondatore e presidente di iliad, Rodolphe Saadé, a capo del gruppo logistico Cma Cgm e l'ex ceo Goog Schmidt

IA, si fa democratica. Kyutai è la nuova veste - open source e no profit - del primo laboratorio europeo di ricerca a Parigi

"La vita fugge e non s'arresta un'ora", scriveva il Poeta Petrarca, e nemmeno l'intelligenza artificiale. Ma al contrario di quanto ermetica, inafferrabile ed elitaria possa suonare un tema di innovazione così avanzato nell'immaginario collettivo, adesso l'AI si fa open source e no profit, proprio come la già nota OpenAI di San Francisco. Questa novità rivoluzionaria si chiama Kyutai, è francese e sarà il primo laboratorio europeo di ricerca sull'intelligenza artificiale. Come riporta Il Sole 24Ore, la mission -  ha ribadito durante il lancio uno dei ricercatori coinvolti - è «costruire e democratizzare l’intelligenza generale artificiale attraverso la scienza aperta».

Kyutai è stato lanciato a Parigi, nello Station F, il campus per startup da 34mila metri quadri nella Halle Freyssinet. Il polo fu voluto nel 2017 da Xavier Niel, presidente e fondatore del gruppo iliad. E proprio iliad è nel cuore di questo nuovo progetto sull’Intelligenza Artificiale. Perché a lanciare Kyutai sono in tre, e uno è proprio Niel. I due compagni d’avventura sono Rodolphe Saadé, presidente del gruppo logistico CMA CGM, ed Eric Schmidt, ex Ceo di Google e oggi molto concentrato sulle dinamiche legate all’AI.

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Kyutai parte con una dotazione di circa 300 milioni di euro: 100 arrivano dal gruppo Iliad, 100 dalla CMA CGM e 100 dalla fondazione Eric Schmidt con altri investitori. Ma nel cuore di questo progetto c’è tutta la tecnologia di Nvidia, col ceo, Jensen Huang, che ha partecipato all’evento parigino collegandosi da San Francisco. Un migliaio di processori H100 già a disposizione, per una potenza di calcolo importante.

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Lo scopo di questo laboratorio, o forse la sua ambizione - prosegue Il Sole - per come spiegato durante l’evento, è di attirare i più grandi talenti del settore AI. E sembra un po’ l’ultima chiamata per l’Europa per salire sul treno dell’Intelligenza Artificiale, schiacciata com’è fra Stati Uniti e Cina. Da qui le frecciate di Smith a Bruxelles, quando ha detto che la Francia ha le migliori scuole al mondo di scienze e matematica, ma paga le leggi europee che rallentano questi talenti. Accuse respinte dal ministro francese per gli Affari digitali, Jean-Noël Barrot, che nell’intervento successivo ha spiegato come il governo stia lavorando con l’Europa per avere una regolamentazione accettabile per l’intelligenza artificiale.

«Ci concentriamo sull’open source, in modo che sia accessibile a tutti. E unisca la comunità degli sviluppatori. La ricerca svolta non si concentrerà solo sul linguaggio, ma anche sulla visione o sul suono. Tutte aree che possono essere catturate dall’intelligenza artificiale. Questo è solo l’inizio! Vogliamo continuare a raccogliere fondi per questo progetto» ha assicurato Xavier Niel.