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Sanremo 2026, alert della Rai al Comune: ecco perchè il Festival della canzone italiana rischia di saltare
Come stanno le cose relativamente alla pratica Festival fra Rai e Comune di Sanremo

Festival della canzone italiana, l'alert di Rai al Comune di Sanremo (Retroscena)
Nei giorni scorsi c'è stato un incontro fra la Rai ed il Comune di Sanremo. Anche se dalla cittadina ligure sono stati fatti uscire messaggi rassicuranti circa un certo rasserenamento dei rapporti fra le due parti, in realtà, i rapporti fra Rai e Comune di Sanremo rimangono tesi.
Nelle scorse ore poi c'è stato un incontro fra l'Ad Rai Giampaolo Rossi ed il Ceo di Fimi Enzo Mazza, al termine del quale Mazza ha rilasciato dichiarazioni di forte e stretta alleanza di pensieri e di intenti con la Rai sul tema Festival di Sanremo:
"Ho incontrato oggi l'Ad Rai Giampaolo Rossi e abbiamo concordato sulla centralità del ruolo del servizio pubblico e dell'industria musicale nel Festival della Canzone Italiana, cosa di cui deve essere consapevole il Comune di Sanremo. Fimi ritiene che anche il Comune debba assumere impegni, sia economici che di sviluppo infrastrutturale, per garantire la mutua soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di uno dei più importanti eventi musicali internazionali, altrimenti c'è un concreto rischio di disimpegno proprio da parte di chi garantisce il reale successo dell'evento."
Facendo un passo indietro, secondo quanto ci risulta, al termine dell'incontro fra Rai e Comune di Sanremo, la tv pubblica avrebbe lanciato un alert al Comune. I tempi tecnici per la realizzazione del Festival si restringono e se entro agosto la fase negoziale del bando non dovesse chiudersi c’è il rischio che il Festival non si realizzi. La macchina del Festival infatti inizia a lavorare già a settembre.
Le richieste di Rai sono molto semplici. Rai, fra le altre, chiede che il Comune di Sanremo si attivi per creare delle convenzioni con strutture alberghiere e di ricezione, al fine di contenere i costi che Rai e Fimi sostengono per gli artisti e tutto il personale che lavora durante le settimane del Festival e anche per il resto dell'anno. Costi che si aggiungono a quelli che Rai già sostiene per la convenzione.
Rai ha versato in tutti questi anni molti denari, non solo per la realizzazione delle serate del Festival, ma anche per i costi correlati, non ultimi appunto quelli delle strutture ricettive, che spesso costringono l'organizzazione a fruire di hotel in territorio francese, Nizza per esempio, a causa della scarsità e a volte inadeguatezza della logistica sanremese; con tutti i notevoli costi degli spostamenti che ne conseguono. E negli anni il Comune non ha mai partecipato ad alcuna spesa pur acquisendo milioni di euro dalle varie convenzioni ed i vantaggi economici dell’indotto impressionante generato sul territorio dal Festival.
Va inoltre ricordato che dal 1995 al 2008 decine di milioni di euro erano vincolati nella convenzione alla costruzione da parte del Comune di una struttura più adeguata rispetto all'ormai angusto teatro Ariston, questo per poter realizzare al meglio un evento in stile Eurovision song contest. Si parla del celebre Palafestival, struttura che ad oggi, come è sotto gli occhi di tutti, non è stata ancora realizzata.
Se non dovessero arrivare risposte concrete entro la fine di agosto, Rai e Fimi potrebbero decidere di realizzare un Festival come quello che abbiamo visto in questi anni da Sanremo, in altra località. Rai con i mezzi tecnici ed il suo esclusivo know-how e Fimi con le aziende produttrici e distributrici di musica e relativi artisti alleate lo possono fare ed il Comune di Sanremo lo sa bene. Intanto oggi ci sarà l'ultimo Cda Rai prima della pausa estiva in cui si dovrebbe parlare anche di Festival. Si attendono sviluppi quindi entro agosto.