Approfondimento, data, apertura social: il giornalismo non è morto
Approfondimenti, data journalism, social. E' questo il giornalismo del futuro secondo Medialab Session, il laboratorio che invita creativi, editori e giornalisti a proporre idee su un mondo in evoluzione.
La domanda, da tempo, è la solita: i giornali di carta si estingueranno? Il crollo delle vendite e la migrazione della pubblicità sta mettendo a dura prova le testate storiche. Ma secondo Neila Romdane, uno degli organizzatori del workshop, la carta mantiene il suo appeal.
Il problema non è (solo) il supporto: è la capacità di innovare. "I giornali devono reinventare il loro modello di business", afferma Roman Saillet, cofondatore di Medialab Session. Nel giro di due due decenni, da fonte rapida la stampa quotidiana è diventata un'informazione "a lungo termine", incapace di competere con la rapidità e la copertura 24 ore su 24 di internet.
La carta è in crisi. E in internet la rapidità rischia di trasformare le notizie in commodities. Qual è la soluzione? La risposta emersa da Medialab Session non è del tutto ovvia: un'opzione può essere un "giornalismo lento". Non è possibile tornare ai ritmi compassati della carta, ma una delle chiavi può essere l'approfondimento. O almeno, fare un passo indietro rispetto alla notiza calda e guardare i fatti con un taglio originale.
Uno degli esempi forniti da Saillet è Slate. Il sito osserva le notizie con una angolatura diversa e si fonda un modello di business nel quale gli annunci pubblicitari sono visibili ma non invedenti. "Il valore non sta solo nella capacità di arrivare prima ma si trova anche in una storia e nella consultazione delle fonti". Un ritorno al futuro. Ma non solo. I giornali usano nuovi strumenti ma senza conoscerne le regole. L'apertura ai social network non si accompagna all'adozione di concetti social: la condivisione e la bidirezionalità.
Perché l'apertura, dalla quale molte redazione rifuggono, non è la morte del giornalismo. Ma, sono sicuri gli animatori di Medialab, ne è la salvezza. La parola d'ordine è "Data Journalism". Nel vortice di dati disponibili online, gli utenti hanno bisogno di una guida.