Scontro sugli occhiali Meta tra Garante-Report: "Il servizio non vada in onda". Ranucci: "Tentano di fermarci" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 10:08

Scontro sugli occhiali Meta tra Garante-Report: "Il servizio non vada in onda". Ranucci: "Tentano di fermarci"

L’Autorità chiede alla Rai di non mandare in onda l’inchiesta sui “smart glasses” di Meta. Ranucci replica: “Tentano di fermarci, ma raccontiamo fatti documentati”

Nuovo scontro tra Report e il Garante Privacy: nel mirino il servizio sugli occhiali smart di Meta

Nuovo scontro tra Report e il Garante per la Privacy. A far esplodere la tensione è un servizio sugli smart glasses di Meta, anticipato sui canali social del programma. L’Autorità definisce l’inchiesta “destituita di ogni fondamento” e “frutto di scarsa conoscenza della materia o, peggio, di mala fede”, auspicando che “il programma si astenga dal trasmettere il servizio nei termini annunciati”. Il conduttore Sigfrido Ranucci respinge con forza le accuse: “Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di bloccare la messa in onda di una trasmissione Rai da parte del Garante”. Fonti di Viale Mazzini precisano tuttavia che non è arrivata alcuna richiesta formale di sospendere la puntata o il servizio.

Una settimana fa, un episodio simile aveva visto protagonista il componente del collegio Agostino Ghiglia, che aveva diffidato la redazione dal mandare in onda un’inchiesta sul proprio coinvolgimento nel caso della multa relativa all’audio del ministro Sangiuliano. Il servizio, in quell’occasione, era andato in onda regolarmente. Il nuovo servizio di Report ricostruisce un incontro avvenuto nell’ottobre 2024 tra Ghiglia e Angelo Mazzetti, responsabile istituzionale di Meta in Italia, avvenuto prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni di euro.

Secondo la ricostruzione del programma, il primo modello di smart glasses di Meta era finito nel mirino dell’Autorità per presunte violazioni della privacy. I dipartimenti interni avevano proposto una sanzione di 44 milioni di euro, poi ridotta a 12,5 milioni dopo la riunione del collegio, che avrebbe ammorbidito la posizione nei confronti della società. Nel servizio viene citata una dichiarazione della vicepresidente del Garante, Ginevra Cerrina Feroni, che avrebbe espresso preoccupazione per un possibile danno erariale: “Qui c’è una sanzione da 44 milioni che noi non irroghiamo. Qui ci possono essere anche altri profili di responsabilità... sono soldi che non entrano nelle casse dello Stato. È una vicenda delicatissima e molto seria. Io non mi assumo la responsabilità.”

L’Autorità, dal canto suo, smentisce qualsiasi ipotesi di irregolarità: “Nessun rischio, neppure potenziale, di danno erariale è mai stato configurabile. Il collegio ha semplicemente ritenuto di non aderire alla proposta sanzionatoria degli uffici, dopo un’ampia discussione su un caso nuovo e complesso mai affrontato prima in Europa”. Da qui l’appello del Garante affinché il programma “si astenga dal trasmettere il servizio”, riservandosi “ogni opportuna valutazione nelle sedi competenti”. Ranucci, però, ribadisce la legittimità del lavoro giornalistico: “Non è Report a parlare di danno erariale, ma la stessa professoressa Cerrina Feroni. Noi abbiamo semplicemente raccontato i fatti come si sono svolti. Se c’è stato un danno per le casse pubbliche, dovrà occuparsene la Corte dei Conti. È grazie al nostro lavoro se la vicenda è emersa. Questa è un’operazione di servizio pubblico".