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Governo, anche Il Fatto nel fuoco di fila. Perché Travaglio spara su Conte

Poiché il governo sta durando e lo sta facendo bene, i giornaloni, ma anche i giornalini, eseguono complicatissime evoluzioni per mostrare che comunque si tratta solo di fortuna e che prima o poi i nodi, come si suol dire, verranno al pettine. Aspettano fiduciosi il generale Spread che dovrebbe arrivare in forze massicce in autunno e per ora ha mandato avanti solo degli esploratori per terrorizzare un po’ i provincialotti italiani.

Tuttavia l’iniziativa mediatica anti-governativa mostra una novità a cui occorre fare attenzione.

Tradizionalmente, i giornali di opposizione, da La Repubblica, a La Stampa, a Il Manifesto, attaccano il governo e qui ci siamo.

La corazzata mediatica di Cairo, costituita da Il Corriere della Sera e La 7, pure. Anche qui ci potremmo stare perché, in passato, è successo pure con altri governi.

Ma è il “fuoco amico” che preoccupa. Il Giornale e Libero, sono costretti, loro malgrado verrebbe da dire, a dare calcetti e calcioni negli stinchi al governo perché, e questa è l’anomalia, Forza Italia è all’opposizione.

Si vede che Sallusti e Feltri soffrono, ma si adeguano e fanno il minimo sindacale.

L’anomalia a cui bisogna fare attenzione è invece quella costituita da Il Fatto Quotidiano, diretto da uno scatenato -contro il governo- Marco Travaglio.

Il motivo è probabilmente da far risalire nella delusione del progetto travagliesco di far fare un governo Cinque Stelle -Pd, progetto, come noto, miseramente fallito, ma mai completamente sopito. Infatti, sia i giornali di opposizione che, soprattutto, Il Fatto spingono molto sulla figura controcorrente del Presidente della Camera, Roberto Fico, notoriamente di sinistra (ha votato in passato per Rifondazione Comunista).

Questo ha la sua controparte a destra dove Il Giornale, Libero e La Verità sognano un ritorno di Salvini con l’ex Cavaliere, come del resto sarebbe nell’ordine naturale delle cose.

Il Fatto, che come noto è molto vicino ai Cinque Stelle, anzi ne è l’organo ufficiale, sta cercando di fare cadere il governo spaventando Di Maio e Grillo su Salvini, uomo cattivo, che prima o poi, minaccia l’ex pupillo di Indro Montanelli, staccherà la spina, fregandoli.

Ovviamente Travaglio segue una linea logica che vede nelle consequenzialità del filetto Di Maio-Salvini-Berlusconi uno spauracchio per il suo giornale che nacque, come noto, solo e unicamente in versione anti Arcore. A questo punto i vertici grillini dovrebbero chiarire la cosa con il loro quotidiano di riferimento.

 

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