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Imen Jane nella bufera, la retromarcia: "Stories senza rispetto, scusatemi"




Imen Jane insieme all'amica e collega Francesca Mapelli in Sicilia per un evento di sensibilizzazione. Su Instagram scoppia il caos sulle stories. Ora le scuse
E tornando sulle accuse ricevute sui social, l'influencer ha messo in chiaro: "Per questo l’ideologia del ‘sei nella condizione in cui sei perché te lo meriti, non fai abbastanza’ non mi appartiene". "Chiedo veramente di nuovo scusa per l’offesa dei contenuti senza senso delle stories di ieri, che hanno calpestato i valori stessi in cui credo. Ringrazio tutte le persone che me l’hanno fatto notare. Dagli errori cercherò di imparare e migliorarmi sempre di più, ha chiosato Imen Jane.
Un lungo mea culpa, nato dopo la pubblicazione di una storia poco apprezzata dai fan. Il video postato su Instagram vede come protagonista Francesca Mapelli, amica e collega di Imen Jane, che spiega al proprietario della spiaggia che cosa le accaduto in un negozio a Palermo quel giorno: una commessa non è stata in grado di spiegarle la storia del locale. “Qui mentre Francesca Mapelli racconta al proprietario del lido come ci sia rimasta male oggi quando una commessa non le ha saputo raccontare la storia del negozio. La ragazza ha risposto dicendo di non essere pagata abbastanza per informarsi. A quel punto Mape le ha detto che se si fosse informata abbastanza avrebbe potuto avere l’occasione di essere pagata tre volte tanto come guida turistica”, si legge nella didascalia del video. Dall'audio si sente letteralmente: “Invece di tre euro all’ora te ne prendi trenta a fare la guida per Palermo a noi milanesi...", seguito dal bel "cinque" dell'amica.
In trending topic su Twitter, nel pieno del ciclone su Instragram: il video è diventato virale in pochissime ore, insieme al fiume di commenti. Tante le parole da parte di influencer più o meno noti che hanno dichiarato "disprezzo" verso quanto successo, visto anche il momento storico che sta attraversando il Paese. La crisi scatenata dalla pandemia ha generato livelli di disocuppazione senza precedenti, seguiti da lunghi mesi di cassa integrazione o stop della produzione. Da pochi giorni anche la conferma del Governo: lo sblocco dei licenziamenti per determinati settori. A pesare anche il contesto di queste dichiarazioni: un sud Italia già di per sè più scarso di lavoro e opportunità.