Concorrenza sleale, faro Ue su Apple. Fisco e Wall Street: l'anno nero della mela

Gli occhi del Congresso sulle casse del gruppo, il calo a Wall Street, la concorrenza di Samsung. L'anno nero di Apple si arricchisce di una altro intoppo: Bruxelles starebbe indagando sulla Mela per concorrenza sleale. E' quanto scrive il Financial Times.
L'Ue ha inviato alle compagnie telefoniche un questionario per accertare se la società guidata da Tim Cook ha ostacolato i conocrrenti. L'Europa sospetta che alcuni accordi con le compagnie che gestiscono le reti di comunicazione continentali abbiano impedito ad altri gruppi un regolare accesso al mercato. Tra le altre cose, si chiede agli operatori se Apple pone restrizioni tecniche o contrattuali sugli iPhone 5. Senza dimenticare lo stretto controllo esercitato sulla filiera del marketing, dal lancio alla distribuzione.
"La Commissione - dichiara un testimone vicino alla vicenda - ha informazioni che certificano accordi di distribuzione che potenzialmente precludono ad alcuni concorrenti l'ingresso in alcuni mercati". Un comportamento che, se confermato, potrebbe costituire una violazione dell'Antitrust europeo". Bruxelles però procede con i piedi di piombo. Prima di attaccare Apple con un atto formale, vuole avere quante più prove possibili. Intende ricavarle dal mega-questionario di 9 pagine adesso nelle mani degli operatori telefonici.
Continua così un anno nero per la Mela e per il suo Ceo Tim Cook. E' passata meno di una settimana da quando il Congresso Usa ha accusato Apple di evasione fiscale per 74 miliardi. Alla base del magheggio contabile ci sarebbero un complesso sistema di controllate offshore e un accordo con il governo irlandese. E se anche il veterano ed già candidato repubblicano alla Casa Bianca John McCain afferma che il gruppo "è uno dei maggiori contribuenti americani ma è anche tra i principali evasori", significa che tra gli Stati Uniti e il figliol prodigo Apple qualcosa si è rotto. E si è inceppato qualcosa anche nel giocattolo perfetto creato da Jobs. A cominciare dalle innovazioni: gli appassionati sognano il lancio di un prodotto che tarda ad arrivare. Si parla di un iPhone low cost, ma nulla è ancora certo. E se ancora il primato nel settore tablet resiste, Samsung incalza, conquistando fette del mercato smartphone.
A Wall Street non va meglio. Il titolo ha perso oltre un terzo del proprio valore dallo scorso settembre, quando aveva superato i 700 dollari. A pesare è stata la prima trimestrale del 2013. La prima contrazione degli utili dopo 10 anni ha certificato la crisi.