Luciano Mocci: “Roma diventerà la capitale dell’innovazione”
Intervista a Luciano Mocci presidente di Innova Camera di Roma
Nella magica cornice dell’area del Gazometro all’Ostiense. Si è svolta, dall’8 al 10 ottobre la nona edizione del “Maker Faire Rome – The European Edition”, organizzata dalla Camera di Commercio di Roma, attraverso la sua Azienda speciale Innova Camera.
Maker Faire Rome è il luogo dove maker, imprese, scuole, università, centri di ricerca, innovatori, artisti e musicisti, appassionati di ogni età si incontrano per presentare i propri progetti e condividere le proprie conoscenze e scoperte. L’Opening Conference dell’evento è stato affrontato il tema “Fast Forward - The Future in The Making” e si è discusso, in particolar modo, sul tema del Design inteso come “turbine di trasformazione sociale”, come infrastruttura fondante di un nuovo vivere individuale e collettivo tra fisico e digitale.
Fra gli ospiti illustri intervenuti citiamo Hiroaki Kitano, Direttore del System Biology Institute e Presidente e CEO di Sony Computer Science Laboratories; Marinella Levi, Docente di Scienza e Tecnologia dei Materiali al Politecnico di Milano; Raffi Tchakerian, designer e Docente al Dubai Institute of Design and Innovation; Sonia Massari, Direttore Accademico di Future Food Academy e cofondatrice di FORK (Food Design Opportunities Research Knowledge); Tommaso Ghidini, Capo della Divisione Strutture, Meccanismi e Materiali dell’ESA; l’astronauta Luca Parmitano.
Per sapere di più di questo importante evento romano Affari ha intervistato il suo ideatore: Luciano Mocci presidente di “Innova Camera”.
Quanto è stato difficile organizzare questa prima edizione in tempo di pandemia?
Le difficoltà ci sono sempre state ma, con la pandemia sono aumentate a causa dell’applicazione di tutte le norme di sicurezza alle quali abbiamo dato la massima attenzione. Sono soddisfatto di come sta andando questa edizione in termini di affluenza sia di pubblico che di stendisti. Maker faire ha dato a migliaia di cittadini romani e non solo, la possibilità di vedere cosa si sta muovendo in campo tecnologico nel futuro prossimo, non solo in Italia ma anche nel mondo. Dopo il lockdown e la cancellazione delle scorsa edizione gli appassionati di scienze ed innovazione sono tornati ad apprezzare questa fiera così particolare in una cornice magica come quella del Gazometro di Roma. Un contrasto affascinante fra archeologia industriale e nuove tecnologie futuristiche.
Maker Faire avvicina Roma a Milano?
Nove anni fa, quando abbiamo lanciato questa iniziativa come progetto di Innova Camera, pochi credevano alla sua riuscita. Invece è stato un successo crescente di anno in anno tanto è vero che siamo stati costretti a cambiare sito fino ad approdare alla Fiera di Roma; ciò perché le locations che di volta in volta venivano individuate risultavano non sufficienti per accogliere la mole di visitatori e soprattutto di standisti. Questo significa che abbiamo prodotto un risultato particolarmente interessante, anche perché si è venuto a creare in questi nove anni un ecosistema favorevole ai makers, ed alle start up innovative proposte da giovani imprenditori. Se il gap tecnologico con Milano era molto anno ampio nove anni fa, oggi posso affermare che, anche se non lo abbiamo superato, ma stiamo raggiungendo.
Maker Faire Rome ha creato nuove prospettive di modernità per Roma?
Credo di si. Il livello di interesse riscontrato in questo campo ci fa sperare che Roma potrebbe diventare la città dell’innovazione. La Capitale ha tutte le carte in regola per poter diventare, un polo di attrazione tecnologico. Lo dimostra il successo di Maker Faire con i suoi 110.000 visitatori che ogni anno affollano i padiglioni della fiera. Quest’anno, chiaramente, è tutto più ridimensionato ma il fatto stesso di vivere in una realtà dove si possono conoscere centri di eccellenza scientifica, avere scambio con diverse Università di alto livello crea una situazione favorevole. Esperienze come questa potrebbero far nascere un sistema in grado di traghettare Roma da città eterna a città dell’innovazione. Sarebbe un grosso fiore all’occhiello per la nostra capitale.
E’ un evento importante anche i giovani….
Sicuramente! Maker Faire si è, da sempre caratterizzato, non solo come una fiera per gli addetti ai lavori, ma anche per le famiglie e anche per i bambini. Questa domanda mi permette di sottolineare che due anni fa, prima della pandemia, abbiamo ospitato il primo giorno della manifestazione da 28 ai 30 mila studenti provenienti da tutte le scuole d’Italia. Quest’anno non è stato possibile, per ovvi motivi, ma è chiaro che noi strizziamo l’occhio molti ai giovani che rappresentano il nostro futuro. Può vedere anche lei oggi, passeggiando per un’area così magica ed affascinante come Gazometro, quanti sia massiccia la presenza di giovani; ragazzi e ragazze interessati alla tecnologia d’avanguardia. Ciò ci fa ben sperare per il nostro futuro.