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MediaTech
Meta, Zuckerberg pronto al licenziamento di massa per "raddrizzare" i conti
Mark Zuckerberg

Dopo Twitter, anche Meta studia un piano di licenziamenti: "il più grande della storia delle Big Tech"

Per far raddrizzare i pessimi conti, Meta starebbe per mettere in atto un licenziamento di massa. Dopo Twitter, potrebbe essere la società proprietaria di Facebook, a mandare a casa migliaia di persone. A rivelarlo è il Wall Street Journal, secondo cui fonti informate i tagli saranno annunciati mercoledì della prossima settimana.

Sarebbe la prima volta in 18 anni di storia che la società dà il via a una riduzione di personale così marcata. Sebbene inferiore, in termini percentuali, ai tagli di Twitter dopo l’avvento di Elon Musk, che hanno colpito circa la metà del personale di quell'azienda, il numero di dipendenti di Meta che si prevede perdano il posto di lavoro potrebbe essere il più alto finora raggiunto da una grande azienda tecnologica.    

Un portavoce di Meta ha rifiutato di commentare al Wall Street Journal, rimandando alla recente dichiarazione dell'amministratore delegato Mark Zuckerberg, secondo cui l'azienda "concentrerà i propri investimenti su un numero limitato di aree di crescita ad alta priorità".

Ciò significa, aveva detto il 26 ottobre scorso durante la call con gli analisti sui conti, che "alcuni team cresceranno in modo significativo, ma la maggior parte degli altri team rimarranno fermi o si ridurranno nel corso del prossimo anno". Alla fine di giugno, il patron “dell’universo Facebook” aveva detto ai dipendenti che "realisticamente, in azienda ci sono un po' di persone che non dovrebbero essere qui".   

Durante la pandemia, Meta, come altri giganti della tecnologia, ha assunto molte persone: più di 27.000 nel 2020 e nel 2021, e poi altre 15.344 nei primi nove mesi di quest'anno, di cui circa un quarto nell'ultimo trimestre.  

Nel frattempo, però, le azioni di Meta sono scese di oltre il 70% quest'anno. L'azienda ha dato la responsabilità al deterioramento generale della situazione economica, ma gli investitori sono stati spaventati anche dalle spese elevate e dalle minacce al core business dei social media.

La crescita di questa attività in molti mercati si è peraltro arrestata a causa della forte concorrenza di TikTok, mentre la richiesta di Apple agli utenti di acconsentire al tracciamento dei loro dispositivi ha limitato la capacità delle piattaforme di social media di indirizzare gli annunci pubblicitari.

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