Ghezzi (Getty Images) ad Affari: "Il futuro è video. Le agenzie fotografiche diventano media company"
di Paolo Fiore
@paolofiore
Il futuro è video. Nicola Ghezzi, marketing director di Getty Images e contry manager di iStock, traccia con Affaritaliani.it le tendenze che stanno caratterizzado il mondo della comunicazione visiva. Il marketing vira sull'immagine: "C'è una correlazione diretta tra la presenza di foto e video e l'impatto di una campagna". I social network e la crisi hanno cambiato il modo di comunicare. Le foto sono sempre più "ispirate alla vita quotidiana". E la viralità è diventata una caratteristica fondamentale. La tecnologia apre a nuove possibilità: non solo foto, ma immagini ad alta definizione, filmati e gli innovativi video a 360 gradi. E così "le agenzie fotografiche si stanno trasformando in media company".

L'INTERVISTA
Nicola Ghezzi, parteciperà a TechCrunch, venerì 27 settembre a Milano, con lo Workshop "How Powerful Visual Content can drive your business". Iniziamo da qui: come le immagini possono guidare il business?
Abbiamo visto che l'utilizzo di immagini e video sull'online hanno una correlazione diretta con le vendite per chi fa e-commerce e con l'engagemente dei propri clienti. Secondo nostre ricerche, le pubblicità che si basano su immagini sono il 63% più efficati rispetto a quelle solo testuali. Non solo: le immagini e i video hanno il 100% di pagine viste in più.
C'è una differnza di impatto tra immagine statica e video?
Il video ha un impatto ancora più alto. E ha più possibilità di essere condiviso. Quindi genera maggiore viralità. Noi stessi di Getty Images stiamo puntando sempre più sul video.
E' in questa direzione che va la trasformazione di iStockphoto in iStock?
L'eliminazione delle parola "photo" implica un'ampliamento dell'offerta: non solo foto ma anche video. Volevamo comunicare che iStock fa parte della famiglia Getty. Ci sarà sempre una maggiore complemetarietà: una parte premium su Getty e una intermedia su iStock.
Quanto i social network hanno influenzato questo cambiamento?
Moltissimo, indubbiamente. I social stanno sempre più virando sulla parte visiva della condivisione. Si postano sempre più foto. E con la banda larga si amplierà anche il video. E' solo una questione di tempo: da qua a 2-3 anni sui social condivideremo soprattutto video.
La crisi ha cambiato l'immagine e le scelte visive delle aziende?
Fino a pochi anni fa le immagini erano patinate, costruite. L'uomo in giacca e cravatta o la modella. Oggi l'immaginario, influenzato dai social media, ha portato a richieste molto più vicine alla realtà: un uomo vestito casual che magari non guarda neppure in macchina. Sono immagini più legate alla quotidianità. I soggetti sono gli stessi, ma cambia la tipologia di immagine.
Secondo una vostra ricerca, anche la cominicazione finanziaria ha deciso di darsi un nuovo volto...
Anche in questo caso, c'è il tentativo di avvicinarsi alle reali problematiche delle persone. Lo stesso concetto di benessere prima era legato alla ricchezza monetaria. Oggi la ricchezza ha altri significati: star bene con la propria famiglia, o star bene fisicamente. Nelle immagini viene data più enfasi a valori come questi. E le aziende che lavorano nella finanza si stanno adeguando.
Se dovesse puntare su alcune linee di sviluppo della comunicazione visiva, quali sceglierebbe?
Sicuramente il video è l'evoluzione sulla quale puntiamo. E il mercato ci sta dando ragione. Per quanto riguarda la fotografia ci evoluzioni che fino a qualche anno fa erano impensabili. Ad esempio le foto a 360 gradi. Oppure le immagini che noi chiamiamo gigapixel: scatti a elevatissima qualità che danno la possibilità di zummare nei minimi dettagli. Sono nuovi strumenti in mano ai brand. Ad esempio abbiamo fatto un lavoro per Adidas in occasione delle ultime partite di rugby. Zummando sugli spalti, c'era la possibilità di identificarsi all'interno dello stadio, di taggarsi e condividere la foto su Facebook. La stessa cosa la stiamo lanciando con i video a 360 gradi: una telecamera dà una visione totale e in movimento. Ruotando il cursore si ha l'impressione di essere sul posto. Sono innovazione che potranno dare sviluppo a nuovi utilizzi.
Allora il futuro delle agenzie fotografiche è la trasformazione in compagnie multimediali?
Secondo me sì. Agenzie che distribuiscono fotogtafie si diventa vere e proprie media company, dove si cerca di rispondere alle esigenze dei clienti in termini di comunicazione visiva. Oggi da Getty si possono acquisire non solo foto, ma anche video, musica e servizi per la gestione dei contenuti multimediali. Siamo passati da agenzia fotografica a media company.