Ecco le regole per proteggere la privacy su smartphone e tablet
Chi si serve di smartphone e tablet non sempre pensa che funzioni e applicazioni possano rivelare molto su scelte e abitudini personali. Nella memoria di queste tecnologie è conservata una grande quantità di informazioni personali spesso delicate (foto, filmati, messaggi, dati telematici o la posizione geografica in cui ci si trova in ogni istante della giornata) per non parlare delle password personali, dei codici di accesso o dei dati bancari.
Per sensibilizzare gli utenti italiani sull'importanza di proteggere queste informazioni, il Garante per la protezione dei dati personali ha realizzato un video tutorial. Obiettivo è offrire alcune semplici e utili indicazioni su come tutelare la propria privacy quando si utilizzano smartphone e tablet. E così agli utenti è raccomandato di adottare semplici ma fondamentali accorgimenti, di tenersi sempre informati e di gestire responsabilmente la conservazione e la condivisione di dati personali.
Tablet e smartphone, dice il video, "custodiscono parti importanti delle nostre vite". Sarebbe bene non conservare dati troppo personali, come ad esempio le password bancarie. Il codice Pin, spesso trattato con superficialità, è fondamentale: meglio renderlo complicato, evitando di usare il proprio nome o la propria data di nascita.
Attenzione alle connessioni wi-fi libere. E' utile controllare sempre che la navigazione sia protetta. Durante la navigazione, evitare le fonti sconosciute. Occhio ad app e dispositivi che richiedono di accedere ai vostri dati personali. Smartphone e tablet sono obiettivo di una pioggia di spam. Non prendiamoli sotto gamba: basta una leggerezza, un assenso concesso senza pensarci troppo, per continuare a ricevere messaggi non graditi. Tra le mille funzioni disponibili, c'è quella legata alla geolocalizzazione. Se preferite non far conoscere al mondo la vostra posizione, basta disattivare la funzione quando non si usano navigatori e simili. In fondo, recita il tutorial, la scelta di far sapere dove siamo è sempre nostra.
Quando l'attenzione non è sufficiente a schivare le trappole digitali, il Garante ricorda che è sempre possibile rivolgersi ai suoi uffici per ottenere informazioni e chiarimenti o per richiedere interventi a tutela della propria riservatezza.