Libération diventa social network. La redazione: "Siamo un giornale"
Anche il simbolo della gauche si arrende alla dura legge del mercato? Il quotidiano francese Libération è in grave crisi finanziaria. Per tentare il salvataggio, l'uomo nuovo dell'azienda, François Moulias, ha dettato la linea: trasformare il giornale in un creatore di contenuti multimediali (non solo carta ma anche video, tv, eventi, radio). Attività che dovranno avere un solo obiettivo: fare cassa. Per i giornalisti, sui quali pende la prospettiva di un taglio degli stipendi del 10%, il progetto trasformerebbe Libération "in un social network".
Per questo la prima pagina andata in edicola urla: "Noi siamo un giornale". Gli azionisti giudicano però la trasformazione inevitabile. E, tra le altre cose, intendo trasformare la sede della redazione in "uno spazio culturale", aperto a eventi e conferenze, bar, ristoranti. In programma anche la nascita di uno spazio che farà da incubatore di startup. Idea che accomuna il quotidiano francese un'iniziativa già intrapresa da Rcs. Corriere e Gazzetta continuano ad opporsi a una diversificazione che (tra scommesse e e-commerce) pare già scritta. Il britannico Guardian ha già fatto il primo passo. Libération sarà l'eccezione?