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Coronavirus, Marco Durante, presidente LaPresse: "E' la terza guerra mondiale"

Coronavirus, Marco Durante il proprietario e presidente di LaPresse, una delle più importanti agenzie di stampa italiane, di recente associata con l’americana Ap risponde lucidamente a alcune importanti domande sul futuro dell'italia in un'intervista pubblicata su Oggi.

Ci stanno raccontando la verità?

"Voglio essere chiaro: questa è la Terza guerra mondiale". Racconta il presidente di LaPresse al settimanale Oggi.

"I nostri padri, i nostri nonni sentivano le sirene di allarme e si nascondevano dalle bombe. Qui non ci sono le bombe, le sirene e i rifugi antiaerei, ma c’è un nemico enorme e invisibile, il Coronavirus, e potrebbe essere proprio il nostro vicino a trasmettercelo, senza sirene e senza avvisi."

Il presidente di Lapresse risponde a cruciali domande su Oggi, sul tentennamento del governo sulle misure di sicurezza Marco Durante afferma:

"Il governo ha avuto paura di dirlo ai cittadini. Si sono preoccupati dell’economia, dello spread, dei tassi, dei posti di lavoro, e hanno perso tempo. Ma si rende conto che neanche sei mesi fa si accapigliavano intorno ai 25 miliardi per scongiurare l’aumento dell’Iva, e sembrava un dramma nazionale, e adesso sono usciti fuori 25 miliardi per l’emergenza così, senza battere ciglio? E non basteranno"

Può darci una mano l’Europa?

"Dopo le prime gaffe, come quella della Lagarde, ci sono segnali che ciò possa avvenire. E noi italiani siamo in vantaggio: prima derisi, ora modello per gli altri. Questa situazione potrebbe addirittura portare a un’unità dell’Italia che da tempo manca nel nostro Paese".

Che previsioni reali si fanno, nelle stanze del potere?

«Posso dire quello che ho capito io. Se saremo fortunati, se tutti rispetteranno le regole, se davvero il caldo contrasterà il virus, ragionevolmente non ne usciremo prima dell’estate. Le scuole non riapriranno. Il campionato di calcio non ripartirà, e semmai se ne riparlerà a settembre, rinviando il torneo successivo. La nostra vita cambierà, è già di fatto cambiata".

E poi?

"Poi a settembre-ottobre dovremo assolutamente avere un vaccino, perché quando ricominceranno i malanni stagionali scoppierà il panico. La gente si chiederà: è influenza o Coronavirus?".

Lei è titolare di una grande agenzia di stampa multimediale. Come si è mosso, secondo lei, il mondo della comunicazione?

"Ha perso un’occasione. Però non per colpa sua, ma della politica che la tiene al guinzaglio. Devo dire che la tv, in generale, è andata al traino della carta.

E la sua vita personale?

"Il 24 marzo è il compleanno mio e di Edoardo, dovremo festeggiarlo a distanza. Vorrei portarli al mare, o in campagna, ma non si può, ed è giusto così. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri figli e ai nostri nipoti che sono quelli che hanno reagito meglio e che si sono resi conto e adeguati alla situazione ma che vanno protetti e aiutati a capire".

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