Rai, Gubitosi: "Ringiovanire l'azienda. Un errore scioperare"
"Questo sciopero e' un errore. La Rai fa parte del sistema. Ci e' stato chiesto un sacrificio, e noi lo faremo. La Rai deve lavorare ancora di piu' per essere promotrice del cambiamento che il Paese chiede e di cui puo' e deve essere parte. Io poi vengo dal privato; sono abbastanza alieno dal concetto di sciopero per una richiesta dell'azionista". Cosi', in una intervista al 'Corriere della Sera', il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, circa lo sciopero dei dipendenti dell'azienda annunciato per l'11 giugno, contro il taglio di 150 milioni voluto dal governo.
Quanto alle strategie "stiamo lavorando alla revisione del piano industriale che ha gia' ridotto il personale: dal 2013 sono uscite 700 persone. La Rai va ringiovanita. Abbiamo una popolazione anziana; fa parte del piano e della natura delle cose ridurre una parte della popolazione piu' anziana e assumere, anche se in numero minore, dei giovani".
Circa invece la vendita di Rai Way "mentre in molti obiettano - spiega Gubitosi - la quotazione di Rai Way e' gia' operativa. Abbiamo selezionato un gruppo di banche, di advisor. Chiudere entro l'anno e' un programma ambizioso ma raggiungibile". "Si parla di svendita senza sapere il prezzo. A differenza di quanto ipotizzato in passato, stiamo parlando del collocamento di una quota di minoranza. Rai Way e' un piccolo gioiello, tanto che da piu' di dieci anni qualcuno tenta di comprarla. Alcuni di quelli che si dichiarano contro, tre anni fa erano per vendere".
Piu' precisamente, "la precedente consiliatura - aggiunge Gubitosi - approvo' un piano industriale che prevedeva, con modalita' diverse, la vendita di Rai Way. Ora si oppongono gli stessi che avevano approvato quel piano. A volte prevalgono considerazioni politiche; da tecnico e' una cosa a cui non riesco ad adeguarmi. Oltretutto Rai Way restera' nel pubblico. Le consentiremo di avere il suo core business staccato dal resto del gruppo, ma la direzione, il coordinamento e il controllo rimangono alla Rai".
Quanto ai rapporti con il governo, il Dg conferma di non aver mai incontrato il premier: "quando lo riterra' opportuno ci incontreremo e gli presentero' la situazione", mentre si dichiara d'accordo con Renzi circa il ruolo educativo e culturale del servizio pubblico: "e' parte della missione della Rai. Con il suo predecessore avevamo discusso il da farsi sul semestre europeo e sull'Expo".