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Rai, Leone direbbe sì se... Intanto spunta la renzianissima Ercolani. Inside

Di Monica Setta 

Per fortuna ad aggiornarci sulla situazione del toto direttore generale della Rai ci pensa Giancarlo Leone che, bruciando sul nascere le indiscrezioni a proposito della sha discesa in campo, affida a Twitter il suo pensiero. Dunque, malgrado Renzi e Berlusconi - officiante Gianni Letta, sua Eminenza grigia del potere politico italiano- siano più decisi che mai a volere Leone come successore di Antonio Campo Dall'Orto, l'ex direttore di Rai 1 tiene il punto. Nessun ripensamento, scrive su Twitter stamattima, avanti tutta senza tentazioni. Auguro alla Rai di riprendere la sua strada senza ulteriori soste. La seguirò da fuori senza alcuna tentazione di rientrarvi. Fin qui, i tweet del manager ormai in pensione da viale Mazzini, ma la verità  - stando a quanto racconta ad Affaritaliani.it un membro Pd della vigilanza Rai molto vicino a Matteo Renzi- e abbastanza diversa. Intanto, a svelare la verità sottostante è una parola che Leone usa su Twitter 2 volte: tentazione. "Non mi farò prendere dalla tentazione di rientrare in Rai" dice. Effettivamente la voglia ci sarebbe ma per concretizzare la cosa pare ( usiamo il condizionale perche giancarlo smentisce) che il figlio dell'ex presidente della Repubblica Giovanni Leone, voglia almeno tre garanzie. 1) Leone accetterebbe a fronte di un mandato più ampio non di un semplice "traghettamento" al 2018; 2) il consiglio di amministrazione dovrebbe lasciargli mano libera perche se e vero - sulla carta- che il cda non conta come ai tempi d'oro, e verissimo, de facto, che e stato il consiglio ad impallinare Campo; 3) il Pd dovrebbe accogliere la sua nomina in modo "unanime" allo scopo di evitare che il deus ex machina della comunicazione dem ossia Michele Anzaldi possa sparargli contro un giorno Sí o l'altro pure creandogli un problema di crisi di identità (professionale). Condizioni legittime per uno come Leone che se ne stava beato nella sua splendida casa con la moglie Diamara ed i due bellissimi figli senza chiedere nulla né alla politica ne alla sua ex azienda. Il ragionamento dell'ex capo della rete ammiraglia non fa una grinza: cari signori, Berlusconi e Renzi o chi per voi, mi avete chiamato voi, mi volete voi, allora se io vengo le condizioni sono queste, non accetto mica per andarmi a sfracellare. La trattativa politica continua mentre Renzi ha sentito al telefono un'altra signora della tv, Simona Ercolani che con la sua societa Stand by me produce format bellissimi a costo ragionevole (si è occupata della comunicazione sul referendum, sempre fedelissima al verbo renziano insieme al marito Fabrizio Rondolino ex Lothar di Massimo D'Alema ai tempi del governo del lider Maximo. Dalle parti di un altro potente renzianissimo come Salvatore Margiotta si dice che "Matteo non ha ancora deciso, altrimenti la nomina sarebbe già avvenuta". Il fatto è che anche l'altra volta a Renzi avevano garantito che Campo fosse "Giglio doc" ed e andata invece come e andata cioe bene per la Rai, male per Renzi. Stavolta non si accettano candidature al buio o per conto terzi. Saranno Renzi e Berlusconi a decidere. Leone resta la prima scelta ma dire si a tutte le condizioni non e proprio agevolissimo. Simona Ercolani c'è ed è molto brava. Che sia la Rai di due donne Monica Maggioni & lady Rondolino?

 

6 giugno 2016 - Leone insiste sulla sua decisione di non accettare la nomina a direttore generale della Rai. Deve occuparsi della sua azienda appena nata e dell'Apt. I rischi di un ritorno a Viale Mazzini sono troppo alti per la sua vita personale e la sua reputazione.

giancarlo leone tweet
 
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