Per rinnovare la Rai il dg deve dimostrare un coraggio...Leonino
di Pietro Mancini
Avviando un'indagine interna sulle gaffes di Rai 1 a Capodanno, il direttore generale, don Antonio Campo dall'Orto, Veneto, 51 anni, ha dimostrato un coraggio...Leonino... In effetti, sono tanti i problemi, che deve affrontare il nuovo manager, renziano, di viale Mazzini.
Dalle gaffes del concertone di Capodanno alla trasferta di cantanti e funzionari a Matera ( ben 300 persone, nei migliori alberghi, rimborsati dalla Regione Basilicata : 130 mila euro, ma non i luculliani pasti quotidiani, pagati dalla Rai) dall'inchiesta della Procura di Roma sugli appaltoni truccati alle 140 cause di dipendenti, per "demansionamento".
Per una bestemmia, in diretta, Leopoldo Mastelloni si giocò una carriera... Un servizio pubblico può continuare a fare un uso discutibile delle risorse, di cui dispone, anche grazie al pagamento, obbligatorio, del canone ? Ieri Guelfi, toscano, renziano, consigliere d'Amministrazione della Rai, ha attaccato il direttore di RAI uno : "Leone ha scritto su Twitter : 'Primi sì, ma non nel segnale orario !'. Non accetto una replica del genere. Dopo una figuraccia, tanto grossa, cosa mi importa dello share ? È un'offesa nei confronti degli italiani, che hanno ricevuto un pessimo servizio, inclusa l'imprecazione !".
È comprensibile, peraltro, la resistenza di Leone sulla sua poltrona. Giancarlo sa che, talvolta, le dimissioni vengono accettate, come accadde a suo padre, don Giovanni, che lasciò il Quirinale, nel 1978, dopo i violenti attacchi de "L'Espresso" e del Pci per un suo presunto coinvolgimento, rivelatosi inesistente, nell'affaire delle presunte tangenti, versati dalla Lockeed a politici del bel Paese.
Agli utenti preme che, nei TG e nei programmi del servizio pubblico, Campo dall'Orto nomini dirigenti capaci, competenti, in grado di garantire quella qualità, che oggi è assente. E non solo nella notte del 31 dicembre.
In una fase in cui i partiti contano sempre di meno, e al merito viene anteposta l'obbedienza, si indebolisce il tessuto democratico, latita il confronto delle idee, il pluralismo non viene garantito dalla pessima legge Gasparri. Provvedimento da rottamare, caro Renzi, insieme al vecchio manuale Cencelli, sinora usato nella Prima e nella Seconda Repubblica, anche per le nomine dei dirigenti di viale Mazzini, Saxa Rubra e delle sedi regionali dell'azienda.
Uno slogan, efficace, per Campo dall'Orto : "Rai, di tutto, di meglio !". E per il giovane premier, Renzi : "Si cambia verso l'efficienza, la professionalità e....la puntualità".