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Medicina
Coronavirus e danni all’udito: il parere degli esperti
Crediti Photo Nick Zonna

 

Sette studi realizzati tra Asia ed Europa stanno mettendo  in relazione il coronavirus con i danni uditivi. L’incidenza dei sintomi audio-vestibolari segnalati in queste ricerche è tuttavia inferiore all’1%, il che indica che questi sintomi sono poco comuni.

Gli studi scientifici si stanno interrogando sulle correlazioni, perché Il Covid 19 sembrerebbe  colpire anche l’orecchio, come emerge dall’analisi del caso clinico pubblicata sul British Medical Journal Case Reports e condotta da membri dell’University College London e del Royal National Throat Nose and Ear Hospital.

Fino ad oggi la sintomatologia  clinica di maggiore evidenza dell’infezione virale rimanda a sintomi quali  febbre,  tosse secca, stanchezza, mancanza di respiro,  perdita del gusto e olfatto. Ora tuttavia, sono state segnalate un numero significativo di manifestazioni del sistema nervoso centrale e periferico, tra cui malattie cerebrovascolari, disturbi cognitivi e della vista, ma non è chiaro se si tratti di una complicazione del Covid-19 o di effetti collaterali dei farmaci.

Attualmente gli esperti stanno effettuando indagini per verificare se anche la salute uditiva sia minacciata dal virus che ha causato l’emergenza sanitaria attuale. Si ritiene, infatti, che il virus Sars-CoV-2, si agganci non solo ad un particolare tipo di cellula che riveste i polmoni, ma anche ad alcune cellule simili dell’orecchio medio. Il virus, secondo lo studio, provocherebbe una risposta infiammatoria e un aumento delle sostanze chimiche collegate alla perdita dell’udito. 

Pare, tuttavia, che i casi di sordità improvvisa collegati al contagio da Covid19 siano rari e in fase di studio.  “Non si può dire lo stesso, però, del disturbo in generale: si tratta, infatti, di una patologia relativamente comune osservata in otorinolaringoiatria, con un'incidenza mondiale di 5-160 casi ogni 100 000 persone all'anno, come spiega il dottor Liberato Di Leo, Dottore in tecniche Audioprotesiche per Widex e Signia  multinazionali leader nella produzione di apparecchi acustici e relativi servizi.

«La perdita dell'udito neurosensoriale a insorgenza improvvisa si definisce come una perdita di almeno 30 dB in almeno tre frequenze consecutive sviluppatasi a diverse patologie tra cui quella virale, immunomediata, risposta allo stress cellulare e occlusione vascolare» precisa l’esperto. Sono stati riconosciuti come responsabili anche alcuni virus come le specie di Herpes e il Citomegalovirus, mentre può accadere che la causa derivi da traumi cranici o gravi cambiamenti di pressione, per esempio durante un’immersione. In genere interessa solo un orecchio, a meno che non si tratti di un effetto collaterale dovuto all’assunzione di un farmaco. La sordità improvvisa, a seconda della causa, può manifestarsi anche attraverso altri sintomi come ronzio nelle orecchie (tinnito), capogiri o la falsa sensazione che tutto giri intorno o si muova (vertigini). 

«È buona norma appena si avverte tale sintomatologia» consiglia il dottor Liberato Di Leo «di rivolgersi al proprio medico curante o all’otorinolaringoiatra: è fondamentale, infatti, procedere immediatamente per scongiurare l’aggravarsi della situazione e l’insorgenza di patologie ancor più pericolose» 

Per ora dunque le correlazioni non sono ancora statisticamente significative, le segnalazioni di sintomi audio-vestibolari in casi confermati di Covid-19 sono poche, anche se, forse, solo per mancanza di studi di qualità, ma l’invito ad effettuare controlli tempestivi al manifestarsi dei sintomi sopra citati resta buona norma di prevenzione e di contrasto all’insorgenza di patologie serie. E’ sempre fondamentale  segnalare il disturbo per attivare cure tempestive e limitare i danni. E dunque, ascoltiamoci, perchè sicuramente ci farà bene.

 

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