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Medicina
Covid, primi dati studio ISS e Geriatri nelle RSA: sicure grazie ai vaccini

Lo studio, sponsorizzato da AIFA, su oltre 3200 anziani in 77 RSA di 10 Regioni dimostra efficacia e sicurezza dei vaccini, anche nei più fragili, su cui finora non erano disponibili dati. Appena il 3% i casi di Covid fra vaccinati, mentre i più anziani e le donne hanno la maggior risposta immunitaria con un’alta produzione di anticorpi. La ricerca spazza via la paura di eventi avversi: non sono stati documentati effetti collaterali gravi e quelli a lungo termine, stanchezza e perdita di appetito, hanno riguardato non oltre l’1,6% degli anziani.

I vaccini sono lo scudo migliore per difendere la salute di tutti gli anziani, anche e soprattutto dei più fragili nelle RSA, sui quali finora non erano disponibili dati sull’efficacia clinica. I risultati preliminari dello studio GeroCovid Vax in collaborazione tra ISS e SIGG, il primo ad aver raccolto dati sugli anziani nelle RSA, dimostrano che anche in questa popolazione particolarmente fragile il vaccino è efficace, con un’incidenza di nuovi casi fra i vaccinati di appena il 3% e una risposta anticorpale elevata soprattutto nei più anziani e nelle donne, e privo di effetti collaterali gravi così come di complicanze di rilievo nel lungo periodo.

I geriatri 

“Gli anziani nelle RSA hanno pagato il prezzo più alto durante le prime ondate pandemiche ed il primo, essenziale messaggio è che il vaccino anti-Covid funziona ed è molto sicuro anche negli anziani più fragili. Non ci sono perciò motivi per temere il richiamo con la terza dose né il rischio di nuovi focolai” spiega Francesco Landi presidente SIGG.

Lo studio GeroCovid Vax ha infatti verificato efficacia ed eventi avversi del vaccino in un’ampia popolazione di anziani al di fuori dei trial clinici “L’età media dei 3262 soggetti coinvolti in 77 RSA di tutta Italia era pari a 83 anni, in media ciascuno aveva almeno 5 diverse malattie fra cui, in circa due casi su tre, disturbi cognitivi – spiega Graziano Onder, Responsabile Scientifico dello studio e Direttore del Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrinometaboliche e Invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità -  Uno su tre era costretto a letto o in sedia a rotelle, si trattava perciò di un campione di soggetti molto fragili. Dopo ciascuna delle due dosi di vaccino a mRNA, nel 93% dei casi Pfizer, ogni anziano è stato rivalutato per eventi avversi e condizioni cliniche dopo 7 giorni e poi a distanza di 2 e 6 mesi. I dati disponibili già analizzati, a 2 mesi dalla doppia dose di anti-Covid, hanno dimostrato che anche in questi anziani la vaccinazione è sicura ed efficace. Gli eventi avversi sono stati lievi, per esempio dolore o arrossamento nel sito di inoculo, dopo entrambe le dosi e hanno riguardato dal 3 al 10% degli anziani” aggiunge Onder.

A 2 mesi di distanza solo l’1,6% aveva ancora stanchezza e l’1% una perdita di appetito. A fronte di questo abbiamo osservato un’incidenza di appena il 3% di nuovi contagi nei vaccinati e un’ottima risposta anticorpale, specialmente nelle donne e nei più anziani – osserva Alba Malara, coordinatrice per SIGG dello studio GeroCovid Vax  -  Tutto ciò conferma che oggi le RSA dopo l’esecuzione delle vaccinazioni a ospiti e operatori in realtà sono il luogo più sicuro dove un anziano possa stare, visitato in sicurezza dai familiari e con l’assistenza continua di perdonale qualificato – precisa Malara -  Ovviamente gli attuali limiti delle conoscenze sulla durata della protezione vaccinale e i rischi derivanti dalla circolazione delle varianti di SARS-CoV-2, impongono la prosecuzione di misure di prevenzione e controllo per garantire la sicurezza degli ospiti residenti”.

 

 

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