I menù più digeribili per le feste di Natale
Alla scoperta del legame tra cibi fermentati e buona salute
Pranzi in famiglia, cene aziendali, aperitivi con gli amici: il periodo delle feste natalizie può essere davvero stressante per il nostro organismo. A meno che non si seguano i consigli degli esperti del settore, così da coniugare più facilmente buon gusto e benessere.
I cibi fermentati, da sempre alla base delle diete dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco come quella mediterranea, messicana e giapponese washoku, comportano una serie di benefici forse sconosciuti ai più: favoriscono la digestione, prevengono le patologie infiammatorie, hanno un alto valore nutrizionale, depurano l’organismo e combattono gli sprechi alimentari. La fermentazione, infatti, è innanzitutto un metodo per la conservazione del cibo, applicabile nella nutrizione clinica di questi alimenti e utilizzabile anche in casa propria: pensiamo, ad esempio, alle classiche verdure sotto aceto.
Ma cosa si intende con “alimenti fermentati”? Nulla di stravagante: a parte il classico yogurt, al quale si pensa subito in questi casi, fanno parte della categoria anche altri cibi appetitosi come i formaggi stagionati (ad esempio gorgonzola e provolone), ma anche piati etnici come il tempeh (che viene dall'Indonesia) i noodles asiatici e cocktail messicani come il tepache. Tra le bevande fermentate più celebri, spiccano il vino rosso e la birra, che possiamo portare in tavola serenamente.
Questi cibi, infatti, contribuiscono al benessere del microbiota, un insieme di microrganismi il cui stato di salute è direttamente correlato a quello del corpo umano.
Per diffondere queste conoscenze, è stato organizzato un corso di formazione a distanza dal titolo “Nutrizione e microbiota: c’è fermento”, realizzato per il personale medico-sanitario dal provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e già online sulla piattaforma Consulcesi Club.
Responsabile scientifico del corso è il dottor Andrea Pezzana, medico e docente dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, con il contributo di esperti quali la professoressa Chiara Cordero, docente di Chimica degli Alimenti presso l’Università degli Studi di Torino e la dottoressa Michela Zanardi, specialista in Scienza dell’Alimentazione.
Il corso (disponibile sul sito www.corsi-ecm-fad.it) si articola in cinque lezioni, che esplorano il legame tra la fermentazione alimentare e il benessere globale della persona, il corso prevede un questionario finale che accerta la comprensione dei contenuti e assegna due crediti formativi ECM, utili a completare l’obbligo formativo in scadenza per tutti i medici il 31 dicembre 2016.