Medicina
Mudimed: il museo digitale sulla storia del metodo scientifico in medicina
Un progetto di Novartis e Ministero della Cultura supportato da Google Arts
È nato il primo museo digitale dedicato alla storia del metodo scientifico in medicina. Mudimed è stato promosso da Novartis Italia e dal Ministero della cultura, con la partecipazione del Ministero dell’università e della ricerca e il supporto tecnologico di Google Arts & Culture. A dare spessore al lavoro di ricerca ed esposizione è anche la presenza di un comitato scientifico che riunisce direttori e direttrici dei grandi musei italiani, completato da un pool di narratori composto da ricercatori, scienziati e divulgatori di fama internazionale: Arnaldo Colasanti, Barbara Gallavotti, Andrea Grignolio, Paolo Mazzarello, Guido Silvestri e il coordinatore Giuliano Volpe.
L’obiettivo di Mudimed è rendere fruibili, in formato digitale, alcune delle opere più significative e suggestive del patrimonio culturale del nostro Paese, opere che rappresentano tappe fondamentali dell’evoluzione del metodo scientifico.
Un percorso che attraversa la storia dell’umanità, dalla medicina teurgica ai più recenti traguardi della medicina di frontiera, attraverso reperti archeologici, manufatti, opere letterarie, dipinti.
Alcune delle più prestigiose istituzioni museali e bibliotecarie del nostro paese hanno messo a disposizione dello spazio espositivo le loro principali opere in formato digitale. Raccogliendole, Mudimed propone un approccio innovativo al racconto del metodo scientifico in medicina, attraverso un linguaggio originale e coinvolgente, che accompagna un percorso suggestivo ma rigoroso, in cui innovazione scientifica e scienza medica si intrecciano con la cultura umanistica e l’arte.
All’interno al momento ci sono due sezioni principali: una dedicata a raccontare la finalità del progetto e il comitato scientifico e l’altra – la più importante – con il museo vero e proprio, attraverso una serie di videoclip d’autore che raccontano alcuni dei grandi temi: la medicina teurgica e magico-religiosa che risale alle fasi più antiche della storia umana, le visioni della sofferenza attraverso lo sguardo di artisti, musicisti, scrittori e storici, lo sviluppo dell’anatomia e quello della chirurgia attraverso i numerosi strumenti rinvenuti negli scavi, fino ad arrivare alla medicina moderna con i suoi progressi, le sue sfide e i suoi traguardi.
"Vogliamo avvicinare i giovani alla scienza, costruire una società della conoscenza, sviluppare anticorpi contro sfiducia e paura per rendere migliore il nostro futuro - scrive l'amministratore delegato di Niovartis, Pasquale Frega - questa è la nostra ambizione con il lancio di Mudimed, il primo Museo Digitale della Storia del Metodo Scientifico in Medicina promosso da Novartis Italia e Ministero della Cultura, con la partecipazione del MIUR e della Ricerca e il supporto tecnologico di #Google Arts&Culture.Stiamo parlando di uno spazio virtuale, a portata di smartphone, dove scienza e arte si incontrano per rendere accessibili gli strumenti e le sfide della medicina che hanno fatto parte della nostra storia. Una modalità innovativa, nata in collaborazione con le Istituzioni, per promuovere la science literacy e colmare il gap presente tra i cittadini, in particolar modo tra i più giovani, e il mondo scientifico dovuto spesso alla mancanza di conoscenza.Un percorso che ha avuto inizio con l’iniziativa “Scienza da vivere” e che vede oggi aggiungersi un altro importante tassello, di cui sono molto orgoglioso. Che questa nuova, grande avventura abbia inizio!
Nella prima sala digitale del museo aperta al pubblico (in attesa che il percorso di visita si ampli) sono già raccolte 19 opere provenienti da istituzioni culturali del nostro paese come il Museo archeologico nazionale di Napoli, il Museo della storia della medicina de La Sapienza, il Museo e il Real Bosco di Capodimonte e la Biblioteca nazionale centrale di Roma. A cui si aggiunge il già citato spazio digitale Arts & Culture di Google. E tra le opere, si spazia dai manufatti in terracotta degli scavi di Pompei, quando la medicina era principalmente devozione e preghiera, fino agli affreschi del Seicento sulle più importanti epidemie del passato, fino ai reperti che testimoniano i primi interventi chirurgici. Per arrivare poi alla modernità e all’attualità, tra vaccinazioni e frontiere della farmacologia moderna.
Si spazia così dagli ex voto in terracotta di epoca arcaica al kit portatile di farmaci di età barocca, dal celebre ritratto di Enea ferito alla riproduzione del sorprendente Oplomoclion, uno strumento ortopedico del Sedicesimo secolo con funzione di corsetto per correggere le deformità della colonna vertebrale e degli arti, ma anche una tavola sinottica di tutte le protesi allora disponibili.
Anche la scelta stessa del logo di Mudimed ha un significato: si ispira infatti alla teoria dei quattro umori che governerebbero il corpo umano (bile gialla, bile nera, flegma e sangue), teorizzata per la prima volta da Ippocrate nel V secolo avanti Cristo, poi ampliata da Galeno.