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Medicina
Tumori cura: 33 mila italiani colpiti da tumore del sangue. Nuove cure tumori

Tumori e cure: tumore del sangue colpisce 33 mila italiani ma le terapie ne riducono la mortalità

Oltre 33 mila gli italiani colpiti da un tumore del sangue ogni anno. La maggior parte di queste patologie spesso presenta una diagnosi infausta, ma negli ultimi decenni sono stati fatti passi da gigante nell'allungamento della prospettiva di vita e nel miglioramento della qualità di

quest'ultima, grazie all'introduzione di terapie di prima linea che vedono l'impiego di combinazioni di trattamenti classici (chemio) con l'immunoterapia.

 

Tumori cura e terapia: farmaci e anticorpi per sconfiggere i tumori del sangue. La terapia Car-T

In particolare numerosi studi hanno rilevato che l'impiego di anticorpi monoclonali in associazione ai classici farmaci chemioterapici riesce a dare risultati incoraggianti per combattere i tumori del sangue. L'uso della tecnica chiamata Car-T, ancora su un numero basso di pazienti, ha inoltre aperto la strada a una promettente strategia di cura che potrebbe rivoluzionare il decorso e la prognosi di queste neoplasie.

Le Car-t rappresentano una terapia destinata a pazienti selezionati, in particolare ad oggi sono state approvate in Italia per l'utilizzo nei pazienti con leucemia linfoblastica e linfomi ad alto grado che non hanno risposto o sono ricaduti dopo aver ricevuto le terapie convenzionali (chemio e radioterapia). Ma sembrano essere molto promettenti anche per altre patologie.

 

Tumore del sangue cura: le novità e i progressi delle terapie anti cancro. Il congress Ash di San Diego

A fare il punto dei progressi nell’ambito delle cure anti cancro sono gli esperti riuniti in occasione del meeting 'Post San Diego 2018' che si tiene a Bologna fino al 16 febbraio. Il meeting presenta in Italia tutte le novità e i progressi a livello biologico e terapeutico rappresentando il più importante evento ematologico dell’anno.

"Le novità emerse dal congresso Ash di San Diego – spiega Paolo Corradini, presidente della Società italiana di ematologia e direttore della divisione di Ematologia Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori - sono state la conferma dell'attività delle Car-T nei linfomi ad alto grado e che il controllo della malattia dura anche dopo due anni di 'follow-up' senza necessità di ulteriori trattamenti. Altre importanti novità sono arrivate dall'utilizzo delle Car-T nel mieloma multiplo con malattia ricaduta e refrattaria, contro cui hanno mostrato importanti segni di efficacia. Inoltre sono stati presentati dati incoraggianti sull'utilizzo di queste terapie in altri ambiti come linfoma di Hodgkin, linfoma anaplastico e leucemia linfatica cronica su cui sono in corso studi clinici. Altre novità arrivano dal possibile utilizzo delle Car-T in associazione ad altri farmaci che nepotenziano l'attività e talora riducono gli effetti collaterali".

 

Tumori e malattie del sangue: diagnosi e fattori di causalità dei linfomi

Quando si parla di linfomi si fa riferimento a un insieme di più di trenta malattie, più o meno aggressive, che rappresentano le più frequenti neoplasie ematologiche. Ancora non è stato identificato un chiaro fattore di causalità e per questo la diagnosi avviene tramite l'analisi istopatologica dopo biopsia.

Per quanto riguarda l'approccio terapeutico "negli ultimi 20 anni lo scenario si è rapidamente modificato passando dalla convenzionale chemioterapia alla terapia combinata con l'introduzione dellachemioimmunterapia. In questo ambito ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale l'anticorpo anti-Cd20 - spiega il professore ed ematologo Zinzani - Gli anticorpi monoclonali, inoltre, hanno dato buoni risultati anche nel linfoma di Hodgkin, nei linfomi di derivazione T-linfocitaria, nel linfoma primitivo del mediastino, nel linfoma mantellare e nei linfomi follicolari. Il nuovo approccio terapeutico rappresentato dalle Car-T ha dato una svolta fondamentale nell'ambito dei linfomi diffusi a grandi cellule, come è emerso anche all'Ash 2018".

 

Tumori, Ash di San Diego: i risultati delle terapie per il linfoma di Hodgkin

"Al congresso di San Diego sono stati presentati anche i risultati delle terapie per il linfoma di Hodgkin con un anticorpo 'drug conjugate', cioè collegato a un farmaco biologicamente attivo, anti-Cd25 e la combinazione a tre farmaci con anticorpi monoclonali. Anche nell'ambito degli altri linfomi le combinazioni tra chemioterapie e immunoterapia con anticorpi monoclonali si sono mostrate efficaci", conclude Zinzani.

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