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Siccità, "in Lombardia c'è il rischio di razionare l'acqua nelle case"
fiume Po

Siccità, "La situazione, se non piove, è davvero molto grave e il nodo più critico è l'assenza di neve in montagna"


Niente da fare. Gli ultimi aggiornamenti meteo danno per la prossima settimana ancora alta pressione africana, caldo torrido e assenza di precipitazioni. Al limite, tutto da verificare, potrebbero esserci temporali sporadici, ma forti che rischiano solo di fare danni, nella seconda parte della settimana. Ma non ci sono cambiamenti particolari in vista. A essere colpita maggiormente è soprattutto la Valpadana e in particolare l'area del Nord-Ovest con i fiumi, il Po su tutti, a livelli così bassi che non si vedevano da 70 anni.

"La situazione in Lombardia è grave", spiega ad Affaritaliani.it Massimo Sertori, assessore agli Enti locali, montagna e piccoli comuni. "Il 31 marzo scorso abbiamo chiesto di posticipare la prima stagione irrigua ed è stato fatto. In questo modo la portata d'acqua nei laghi, come quello di Come e di Iseo si è alzata. Ma all'inizio di giugno si è iniziato a erogare acqua dai laghi proprio per la stagione irrigua con un calo di 8 cm al giorno. Se avessimo mantenuto questa media, in 7-8 giorni il livello del lago di Como sarebbe stato zero. Per questo motivo gli impianti idroelettrici hanno accettato di turbinare l'acqua dalla montagna per i prossimi 10 giorni: 4 milioni di metri cubi al giorno in Valtellina verso il lago di Como e 900mila al giorno verso il lago di Iseo. Tutto ciò permetterà di salvare il primo raccolto. Ma se poi continuerà a non pioverà, le scorte finiranno. Questa è una misura tampone per i prossimi dieci giorni", sottolinea Sertori.

Rischio razionamento dell'acqua potabile che arriva nelle case? "Già ci sono alcuni casi, limitati, nella Bergamasca, ma in Piemonte la crisi idrica è ancora più grave e in alcune zone portano l'acqua con le botti. Lunedì con il collega del Piemonte ci sarà un osservatorio sulla crisi idrica e loro hanno già chiesto lo stato di criticità rossa, la più grave. Se perdurasse la siccità e questa situazione anomala, non posso escludere il razionamento dell'acqua potabile in tutta la Lombardia. La cassaforte dell'acqua, i ghiacciai, come noto si sono fortemente ridotti e la neve caduta lo scorso inverno sulle montagne si è già tutta sciolta ed è già andata tutta nelle dighe. E ricordo che una certa portata va sempre lasciata nelle dighe per garantire l'equilibrio energetico nazionale. L'energia idroelettrica è infatti, in caso di necessità, è la più veloce da attivare, basta aprire e chiudere un rubinetto".

E infine qualche dato che fa davvero paura. "La riduzione della risorsa acqua in Lombardia è pari al 50-60% rispetto a quella media degli ultimi 15 anni. La situazione, se non piove, è davvero molto grave e il nodo più critico è l'assenza di neve in montagna", osserva Sertori. Che conclude: "Se dovesse profilarsi una crisi per usi potabili s,iamo pronti a chiedere lo stato di crisi alla presidenza del Consiglio e in caso di danni ai raccolti lo stato di calamità per indennizzi".

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