Milano
Abitare a Milano, nuove soluzioni per una città che cambia
Costruire relazioni, generare comunità: l’abitare come leva sociale. Questi i temi dell'incontro presso l'Hub Lombardini22, promosso con idealista ed È.one abitarègenerativo

Abitare a Milano, nuove soluzioni per una città che cambia
Si è tenuto ieri presso l’Hub Lombardini22 l’evento “Abitare a Milano, nuove soluzioni per una città che cambia”, promosso da Lombardini22, idealista ed È.one abitarègenerativo, tre realtà da sempre impegnate nell'evoluzione degli spazi urbani e nella promozione del benessere abitativo. L’incontro, aperto alla cittadinanza, ha offerto uno spazio di riflessione e confronto sul futuro dell’abitare a Milano, una città che cambia rapidamente e che oggi si confronta con nuove sfide: l’aumento delle famiglie unipersonali, la solitudine diffusa, la crescente difficoltà di accesso alla casa. Un confronto aperto tra cittadini, esperti e aziende per ripensare l’abitare urbano all’insegna di relazioni, accessibilità e sostenibilità.
Durante l’evento sono stati presentati dati, testimonianze e progetti che mettono al centro l’abitare come esperienza collettiva e generativa, in grado di costruire legami e ridurre l’isolamento sociale.
Milano città attrattiva ma anche fragile
Il programma si è aperto con un inquadramento socio-demografico a cura di Chiara Nogarotto, Sociologa di È.one abitarègenerativo, che ha illustrato i cambiamenti in corso nella struttura della popolazione milanese e l’impatto di questi fenomeni sulla qualità dell’abitare. Durante il suo intervento ha affermato che: “Milano è una città spesso attrattiva, ma anche fragile. Cresce l’età media, si riduce la dimensione delle famiglie e la solitudine rischia di diventare la nuova normalità. Ma dentro questa sfida si cela una grande opportunità: reinventare il modo in cui abitiamo. Non leggiamo i dati come una condanna, ma come una chiamata collettiva alla trasformazione.”
A seguire, Giuseppe Esposito, Senior real estate data analyst di idealista/data, ha evidenziato il crescente divario tra redditi e costi abitativi, stimolando una riflessione su modelli più accessibili e sostenibili: “Oggi abitare non è più una libera scelta, ma una sfida concreta per intere fasce della popolazione. A Milano, un giovane con uno stipendio medio fatica a trovare soluzioni dignitose e sostenibili. È da casi come questo che dobbiamo ripartire per ripensare i modelli abitativi del futuro: più accessibili, condivisi e in equilibrio con i redditi reali.”
Infine, Fabio Di Nunno, Direttore risorse umane di Lombardini22, ha approfondito il ruolo del welfare aziendale come strumento di supporto abitativo e come leva per attrarre e trattenere i giovani talenti in città.
Modelli sperimentali di coabitazione a Milano
L’evento ha, poi, dato voce a dei modelli sperimentali di coabitazione come ad esempio il welfare abitativo generativo che integra casa, lavoro e comunità e che permette a giovani lavoratori di trovare stanze assegnate tramite un sistema di welfare aziendale. L’obiettivo è che l’azienda possa coprire parte della spesa d’affitto e in questo modo il giovane collaboratore possa trovare un luogo accogliente in cui iniziare la propria esperienza a Milano.
Altro modello è la coabitazione intergenerazionale: un esempio concreto di coabitazione tra generazioni diverse, dove il bisogno di compagnia e sostegno incontra la ricerca di spazi accessibili e di reti di appartenenza.
Inoltre, il progetto Sottocasa per la rigenerazione del parco Baden-Powell è un esempio di attivazione territoriale in cui lo spazio pubblico diventa casa comune. Un’iniziativa che promuove socialità, cura condivisa e appartenenza, in cui i beni diventano comuni e accessibili, i principi ESG vengono applicati in modo tangibile, offrendo uno spunto operativo per il settore immobiliare. Un momento di scambio e ispirazione per costruire insieme una Milano più accogliente, resiliente e ricca di relazioni.
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