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Milano
Acido: "Boettcher sadico, malvagio e psicopatico". Chiesti 26 anni
Alexander Boettcher

E' dura la requisitoria del pm Marcello Musso nel tribunale di Milano nei confronti dii Alexander Boettcher, il broker chiamato a rispondere, assieme a Martina Levato, gia' condannata in abbreviato a 16 anni nel processo bis, delle aggressioni nei confronti di Stefano Savi, Giuliano Carparelli e Antonio Margarito. L'altro presunto complice Andrea Magnani e' stato gia' condannato a nove anni e quattro mesi, mentre lo stesso Boettcher è già stato condannato a 14 anni di carcere in un altro processo per avere sfigurato Pietro Barbini. "Narcisismo, sadismo, antisocialità e spiccate responsabilità criminali sono le caratteristiche della coppia composta da Martina Levato e Alexander Boettcher, qui a giudizio", ha affermato il pm. Che ha descritto il giovane come un "sadico, malvagio e psicopatico, ma non per questo incapace di intendere e di volere. Pienamente responsabile degli atti che gli sono contestati". Ed ancora, "dal processo - afferma Musso - emerge la personalita' di Boetcher che non e' espressione della classe aristocratica tedesca ma e' un giovane rampollo di famiglia ricca, un perditempo e figlio di papa' che fa il mantenuto e si atteggia da Dio. Lui stesso dice di essere un dio e cosi' si atteggia con le donne con le quali ha a che fare". Per il magistrato, "l'opinione pubblica e' assillata da questo processo" perche' "la sua percezione e quella degli inquirenti" e' quella del "male". "Il male - dice Musso - quello del Vangelo, esiste e nella rappresentazione del Vangelo, Savi (Stefano Savi, una delle vittime, ndr) viene colpito dal male".  Musso ha criticato la strategia dei legali di Boettcher, che hanno "inutilmente e disperatamente tentato di allungare i tempi procesuali, presentando richieste senza fondamento".

LA RICHIESTA DEL PM: VENTISEI ANNI - Il pm ha avanzato una richiesta di pena di ventisei anni.  Marcello Musso ha considerato le aggravanti della premeditazione e dei motivi abbietti, oltre a quelle dell'uso di sostanza particolarmente corrosiva e dell'aver agito in piu' persone. Ha invece escluso l'aggravante della crudelta' che inizialmente era contestata ma che, ha ricordato, i giudici del processo con al centro l'aggressione a Pietro Barbini avevano gia' ritenuto non sussistente. Savi, secondo la ricostruzione della Procura, venne aggredito "per un errore di persona". Nel calcolo della pena, sono stati considerati anche l'appartenenza alla presunta associazione a delinquere, con Martina Levato e Andrea Magnani e la tentata lesione a Giuliano Carparelli che schivo' l'acido proteggendosi con un ombrello. Per l'episodio Savi, la richiesta e' di 21 anni di reclusione. La vittima, secondo la ricostruzione della Procura, sarebbe stata sfregiata per uno scambio di persona. Boettcher e Levato lo avrebbero infatti confuso con Giuliano Carparelli, poi a sua volta aggredito. La richiesta di pena riguarda anche questo agguato, a cui la vittima riusci' a scampare. Il pm chiede siano contestati anche i reati di rapina (del cellulare della vittima) e furto (delle targhe poi montate sulle auto usate nell'agguato). Complessivamente, per l'aggressione a Carparelli la richiesta e' di 5 anni di reclusione.

"IL SADISMO NEI VIDEO SUL CELLULARE" - "Allora, quante sono le galline che volevi mangiarti quel giorno?". La domanda e' stata posta dal pm Marcello Musso a un 'immaginario' Alexander Boettcher nel processo in cui il giovane, oggi assente in aula, e' imputato per alcuni agguati con l'acido. Il riferimento del pm e' al video in cui si vede l'imputato sgozzare una gallina che, stando al racconto del giovane, doveva poi essere mangiata. "Quando dico che era sadico e psicopatico penso al video in cui sgozza una gallina. Piu' galline perche' il Tribunale ha fatto rilevare che c'erano altre carcasse per terra. Boettcher ha mentito perche' disse che la gallina voleva mangiarla. Allora quante sono le galline che volevi mangiare quel giorno? Quell'esercizio barbaro e indegno era un esercizio sadico e psicopatico". Il sadismo di Alex, secondo il pm, sarebbe "evidente" anche negli altri filmati mostrati in aula: in quello in cui invita Martina Levato a bere la propria urina e in un altro nel quale "scarnifica la coscia della ragazza". Musso ha sostenuto che quanto fatto da Boettcher "richiama la gravita' di un omicidio, ma la percezione del male e' ancora piu' grave. Nel caso dell'omicidio la vittima non si vede, qui si'. Abbiamo visto tutti il volto della sofferenza di Savi". Musso ha parlato di "lesioni gravissime consistite nello sfregio al viso, alla fronte e agli occhi di Savi, alla perdita del senso della vista, del tatto e dell'olfatto e all'acclarata sensibilita' cutanea in tutte le parti del corpo colpite dall'acido, oltre alla deformazione permanente del volto.

LE RICHIESTE (RESPINTE) DELLA DIFESA - La difesa di Alexander Boettcher, imputato nel processo su una serie di aggressioni con l'acido, aveva chiesto l'audizione di numerosi nuovi testi e alcune perizie nella parte finale del processo in cui il broker e' accusato di lesioni gravissime. Il pm Marcello Musso stamane aveva chiesto la chiusura del dibattimento dicendosi "pronto" alla requisitoria, ma gli avvocati Michele Andreano e Giovanni Flora, hanno presentate numerose nuove richieste. Tra le altre cose, una nuova perizia medico - legale su una delle vittime, Stefano Savi, e una informatica sulle fotografie scattate a Savi in discoteca per valutare se siano "genuine". E ancora: convocare di nuovo in aula Andrea Magnani, il presunto complice gia' condannato in abbreviato per le stesse imputazioni di Boettcher, che Andreano ha definito il "grande accusatore" del broker, e sequestrare computer e cellulare dello stesso Magnani e del padre. Ed ancora, la difesa del broker aveva chiesto l'inutilizzabilita' delle dichiarazioni rese in aula del giovane."Chiediamo l'inutilizzabilita' di tutto l'esame - ha spiegato l'avvocato Michele Andreano - perche' non gli e' stato dato l'avviso che le dichiarazioni sarebbero potute essere state utilizzate contro di lui".  In tutto, oltre una ventina le richieste istruttorie. Richieste tuttavia bocciate dai giudici, prima che iniziasse la requisitoria.

"I LEGALI DI BOETTCHER SANNO CHE HA MENTITO SISTEMATICAMENTE" - Il pm non ha risparmiato aspre critiche alla difesa di Alexander Boettcher nel corso della requisitoria al termine della quale ha chiesto 26 anni di carcere per il broker di origine tedesca (in aula era presente anche un giornalista di una tv tedesca, la cui presenza e' stata citata dal pm come indicativa del clamore mediatico sulla vicenda). "La difesa dell'imputato ha disperatamente tentato di allungare i tempi processuali, presentando richieste senza fondamento, nella speranza che accadesse qualcosa a favore dell'imputato". Il riferimento e' al tentativo dei legali Michele Andreano e Giovanni Flora di chiedere l'ammissione di nuovi elementi di prova, respinto dal collegio. "E' avvilente che gli avvocati difensori - dice Musso- si rivolgano al Tribunale sollevando questioni che dimostrano ignoranza del diritto formale e sostanziale". "Ho fatto decine di processi tra Milano e Palermo - prosegue - assistendo in tutti questi processi a eccezioni da parte delle difese ma e' la prima volta che assisto a un'eccezione di inutilizzabilita' delle dichiarazioni del proprio assistito. E' inaudito, e' un siluro che le stesse difese lanciano a Boettcher, inficiandone la credibilita'. Sanno benissimo che Boettcher ha mentito sistematicamente". Il Tribunale, prima che il pm prendesse la parola, aveva rigettato la richiesta di inutilizzabilita' dell'interrogatorio di Boettcher perche', secondo le difese, non l'avrebbero avvisato che le sue dichiarazioni avrebbero potuto costituire prova contro di lui. Per i giudici, Boettcher era "pienamente consapevole delle conseguenze delle sue dichiarazioni". Musso ha anche spiegato che ci sarebbe spazio "anche per un altro processo penale" per identificare "le persone che cancellarono dal computer di Boettcher le foto delle vittime, mente Boettcher stesso era in carcere". Il pm ritiene che "chiunque abbia cancellato quelle immagini, si e' reso responsabile di un fatto grave".

 

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