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Dalla pianta alla tavola, in Lombardia nutrizione e salute vanno a braccetto

Dalla pianta alla tavola, in Lombardia nutrizione e salute vanno a braccetto

Che un’alimentazione corretta sia un pilastro fondamentale per una vita in salute è ormai assodato ed è con questa consapevolezza ben chiara in mente che ha preso avvio un progetto destinato a fare la differenza nel settore agroalimentare. Si tratta di sPATIALS3 e il suo obiettivo è quello di creare una rete lombarda per migliorare le produzioni agroalimentari, mettendo a punto tecnologie innovative capaci di portare a un’alimentazione più sana, sicura e sostenibile.

Regione Lombardia crede così tanto nell’importanza della nutrizione per il benessere che ha sposato il progetto. sPATIALS3 è, infatti, stato selezionato attraverso il bando “Call Hub Ricerca e Innovazione” e ha ricevuto un contributo economico di 4.097.204,20 euro (su un valore totale di 9.794.406,03 euro) dall’Assessorato Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia, a valere su Fondi POR FESR 2014-2020.

Dietro a questo vero e proprio hub di conoscenze, competenze e servizi innovativi c’è un ampio partenariato composto da CNR – CONSIGLIO NAZIONALE PER LE RICERCHE (capofila), FLANAT RESEARCH ITALIA S.R.L., ECO-ZINDER S.P.A., CORAPACK S.R.L. e MIRTILLA S.R.L., 2 IRCCS, 2 cliniche di rilevanza nazionale. Una collaborazione nata con il supporto e l’attività di coordinamento della Fondazione Cluster regionale Lombardo Tecnologie per gli Ambienti di Vita che ha reso possibile la fruttuosa partecipazione al progetto di realtà tra loro così eterogenee.

Un hub non solo utile ma necessario visto il ruolo che ha l’alimentazione nella prevenzione di molte patologie e l’aumento repentino delle patologie connesse allo stile di vita sedentario e a una dieta squilibrata.  Il fatto che in sPATIALS3 interagiscano competenze diverse, da quelle clinico-scientifiche a quelle aziendali, permette un continuo e costruttivo confronto su tema centrale come quello della nutrizione per la salute.

“sPATIALS3 – spiega Francesca Sparvoli, Senior Scientist del CNR e responsabile scientifico del progetto - si inserisce nell’ecosistema della nutrizione partendo dal settore agroalimentare. È un progetto complesso e interdisciplinare che si occupa di tanti aspetti che riguardano la nutrizione e l’agroalimentare ma che non perde mai di vista la centralità del cittadino e del paziente. Sono coinvolti ben dodici istituti di ricerca, per un totale di circa un centinaio di persone. Questi istituti appartengono a quattro diversi dipartimenti: scienze bio agroalimentari, scienze chimiche e tecnologie dei materiali, fisica, ingegneria. La complessità rappresenta da un lato una difficoltà, dall’altra il vero pregio del progetto. Vi partecipano quattro aziende del settore agroalimentare ovvero MIRTILLA che si occupa della preparazione di piatti pronti e dunque di nutrizione in senso stretto, FLANAT che realizza integratori a base di estratti da vegetali, CORAPACK che fa packaging, ECO-ZINDER che produce materie prime dagli scarti. Grazie a questa eterogeneità, il progetto prende in considerazione tematiche differenti, come sostenibilità, innovazione, trasferimento tecnologico e non solo: sPATIALS3 mette al centro la persona e copre tutta la filiera sfruttando le esigenze dell’azienda per sviluppare dei case studies. È un hub di ricerca, conoscenza innovazione, tecnologie che si rivolge dunque tanto alle aziende quanto ai consumatori, che sono i beneficiari finali.”

“L’hub – prosegue la dottoressa Sparvoli - da una parte pone l’accento sullo studio delle materie prime che sono alla base degli alimenti e sul loro miglioramento per avere dei prodotti di livello superiore anche attraverso processi di trasformazione; dall’altra, questi prodotti sono sottoposti a una validazione funzionale per verificarne i reali effetti sulla salute e sul benessere degli individui. Il testing avviene sui pazienti messi a disposizione delle cliniche coinvolte. Si tratta di pazienti che vanno dall’età pediatrica fino all’anziano, arrivando a toccare anche patologie importanti come la SLA o le distrofie. Il progetto copre inoltre tutto il settore del packaging e per poi arrivare ai servizi alla persona, attraverso lo sviluppo di strumenti digitali di fruibilità dei risultati”.

Un progetto ambizioso, dunque, che nasce in Lombardia, ma con un respiro decisamente nazionale, europeo e internazionale, perché la salute non ha confini e riguarda davvero tutti.

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