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Milano
Altitonante, il gip respinge la richiesta del pm e lo libera
Fabio Altitonante

Altitonante, il gip respinge la richiesta del pm e lo libera

"Siamo soddisfatti perché quando arriva la fine dell'esigenza cautelare è sempre un momento positivo. Però abbiamo anche l'amaro in bocca, perché per una vicenda del genere le misure cautelari adottate ci sono sembrate eccessive". Vinicio Nardo, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Milano, è il difensore - insieme ad Augusto Moretti - di Fabio Altitonante. Uno degli arrestati - ai domiciliari - dell'ultima inchiesta che ha scosso la politica milanese. Il Gip, nero su bianco, non solo dal 6 di agosto chiude il periodo di restrizione per Altitonante, ma rifiuta anche la richiesta dell'accusa dell'obbligo di firma. Insomma, di fatto chiude la porta ad altre esigenze cautelari. Scrive: "Considerato che il ridimensionamento della gravità delle condotte ascritte agli indagati faccia ritenere che il tempo decorso rispetto al momento applicativo della misura e la puntuale osservanza degli obblighi ad essa inerenti consenta di ritenere che gli indagati abbiano tratto dall'esperienza giudiziale un sufficiente monito per astenersi, nel futuro, dal commettere reati della stessa specie di cui si procede". Contro Altitonante l'accusa avanza l'ipotesi di reato di finanziamento illecito e di traffico di influenze.

Invece, Pietro Tatarella rimane in carcere. Il pm pare intenzionato a chiedere il rito immediato, nel qual caso l'imputato dovrebbe affrontare il processo in carcere. Tatarella è stato trasferito da poco - dopo oltre 40 giorni di isolamento nel carcere di Opera - in una cella con altri detenuti. Qualche tempo fa è stato colpito da un lutto di un familiare a lui vicino, e non ha potuto presenziare alle esequie.

fabio.massa@affaritaliani.it

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