Milano
Autonomia, ecco il testo della risoluzione approvato in Regione Lombardia

Il testo completo della risoluzione approvata dal Consiglio regionale lombardo che dà mandato alla giunta Maroni di avviare la trattativa per l'autonomia
Ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi: in relazione a quest'ambito si chiede un ampliamento del perimetro dell'autonomia regionale seguendo un approccio per politiche che consenta maggiori investimenti e una piu' elevata competitivita' del sistema economico-produttivo, con riferimento in particolare alle seguenti competenze: incentivazione della ricerca e dell'innovazione; diffusione dell'innovazione e trasferimenti di competenze e di tecnologie a favore del sistema produttivo regionale; sviluppo e incentivazione di interazioni tra universita', centri di ricerca e imprese; parchi scientifici e tecnologici, nonche' istituti zooprofilattici; distretti industriali. Si chiede la riconduzione al livello decisionale della Regione delle politiche di sovvenzionamento pubblico della ricerca e dell'innovazione, riservando allo Stato solo quelle funzioni che per la dimensione dell'interesse e per esigenze di carattere unitario richiedono una gestione centralizzata nei limiti strettamente indispensabili a tali fini. Si richiede, inoltre, competenza rafforzata in tema di interventi di sostegno alla ricerca industriale, al trasferimento tecnologico, ai programmi delle imprese volti alla realizzazione o al miglioramento di processi produttivi mediante l'innovazione tecnologica. Si punta, altresi', alla valorizzazione del lavoro dei ricercatori attraverso la definizione di una regolamentazione regionale di tale lavoro e, anche attraverso la costituzione di organismi terzi e indipendenti, degli ambiti strategici e strumentali dall'attivita' di ricerca di base e applicata. In particolare si chiede, in relazione all'ambito del sostegno all'innovazione per i settori produttivi e in considerazione della competenza esclusiva della Regione in materia di commercio, artigianato, industria, agricoltura, turismo, cooperazione, ambiti nei quali operano le Camere di commercio a livello locale, di attribuire alla Regione un ruolo centrale e ulteriori competenze specifiche nella disciplina dell'ordinamento delle Cciaa al fine di ottimizzare le funzioni e garantire le adeguate risorse, umane e professionali, per lo sviluppo dei servizi alle imprese.
Un diverso ordinamento delle Cciaa, specie in una Regione in cui il sistema camerale e' particolarmente sviluppato, consente ad esempio di incrementarne le funzioni a beneficio delle imprese e di promuoverne un'organizzazione piu' autonoma e rispondente ai bisogni del territorio. Inoltre, cio' consentirebbe di integrare maggiormente l'attivita' delle Cciaa con gli indirizzi e le politiche regionali di sviluppo economico. Si chiede, altresi', la regionalizzazione dei fondi per lo sviluppo delle imprese che abbiano un rilevante impatto a livello regionale e locale, individuando forme di intesa istituzionale tra Governo, Regione e Sistema camerale per l'attuazione delle misure fiscali e finanziarie a sostegno dell'impresa, dell'innovazione e della ricerca. Commercio con l'estero: in materia di commercio con l'estero, si richiede l'attribuzione alla Regione di strumenti sia legislativi sia finanziari per incentivare e realizzare azioni in tema di internazionalizzazione del sistema produttivo, economico e commerciale delle aziende lombarde, anche nell'ottica dell'attrazione di ulteriori investimenti in Lombardia, ivi compresa la possibilita' di costituire idonee strutture per l'internazionalizzazione delle imprese e l'attrattivita' degli investimenti, anche in raccordo con le camere di commercio e gli enti locali, nonche' con le organizzazioni di rappresentanza delle imprese. Professioni: attribuzione di maggiore autonomia regionale in riferimento al riconoscimento di titoli esteri e alla regolamentazione dell'esercizio temporaneo e occasionale delle professioni di interesse regionale, quali, a mero titolo esemplificativo e non esclusivo, maestro di sci, guida alpina e accompagnatore di media montagna, e che consenta di incrementare la disponibilita' sul territorio regionale di professioni gia' contingentate, escluse le professioni a carattere sociosanitario.
Norme generali sull'istruzione (117, secondo comma lett. n) e istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale (117, terzo comma). La richiesta riguarda: l'organizzazione regionale del sistema educativo attraverso la programmazione della rete scolastica regionale, compresi gli aspetti relativi alla definizione del fabbisogno e alla dotazione organica, nonche' alla distribuzione di tale dotazione tra istituzioni scolastiche; l'assunzione, da parte della Regione, delle funzioni amministrative esercitate dall'Ufficio scolastico regionale, con conseguente trasferimento in capo alla Regione stessa di risorse umane, strumentali e finanziarie; la disciplina dell'organizzazione e del rapporto di lavoro del personale dirigente, docente, amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) delle istituzioni scolastiche e formative regionali, nel rispetto delle disposizioni statali in materia di ordinamento civile e dello status giuridico del personale della scuola, con particolare riguardo all'adozione di interventi sul personale docente, ivi compresa la definizione dei criteri per l'attivita' di reclutamento regionale e la sua successiva attuazione; la disciplina attuativa delle norme in materia scolastica, nel rispetto dei principi di liberta' e di servizio pubblico stabiliti dalla Costituzione e validi per tutte le istituzioni scolastiche; le funzioni di competenza statale in materia di: edilizia scolastica; diritto allo studio; ristorazione collettiva nelle scuole. Si richiede, inoltre, l'acquisizione della titolarita' delle infrastrutture scolastiche di proprieta' dello Stato sul territorio regionale. Per quanto attiene al sistema universitario, nel rispetto dell'autonomia riconosciuta dalla Costituzione agli atenei, si chiede la ridefinizione sulla base dei costi standard e la successiva regionalizzazione del "Fondo per il finanziamento ordinario delle universita'" (FFO), anche nell'ottica di favorire una maggiore integrazione tra l'istruzione superiore e la ricerca, la gestione diretta del Fondo integrativo per la concessione delle borse di studio, istituito con d.lgs. 68/2012, e la gestione del Fondo per il diritto allo studio universitario. Inoltre si richiede la competenza in materia di disciplina della programmazione universitaria, con particolare riferimento all'istituzione di corsi di studio, anche in coerenza con le esigenze espresse dal contesto economico, sociale e produttivo lombardo al fine di semplificare i processi amministrativi e di rendere piu' efficace la transizione dai percorsi di alta formazione al mondo del lavoro.
Beni culturali: tutela e valorizzazione: in relazione agli ambiti materiali in oggetto si richiedono anzitutto l'attribuzione alla Regione delle funzioni in materia di tutela dei beni culturali, nel loro complesso, nonche' il rafforzamento della potesta' legislativa in materia di valorizzazione dei beni culturali e di organizzazione di attivita' culturali al fine di consentire un piu' ampio ed efficace spettro d'interventi. La finalita' di carattere generale e' quella di connotare gli interventi per la cultura nel rispetto della diversita' regionale caratterizzante il territorio anche per lo sviluppo di strategie di attrazione e di dinamicita' socio-economica in ambito locale, nazionale e internazionale, nonche' di semplificare le procedure amministrative a favore del miglioramento qualitativo dell'attivita' di tutela preliminare alle iniziative di valorizzazione dei beni nel loro contesto. Acquisizione delle competenze che consentano di ricondurre ad unita' gli interventi di tutela, valorizzazione e gestione dei beni culturali in Lombardia per le seguenti finalita' generali dell'azione pubblica: la salvaguardia e la conservazione del bene, grazie anche alla correlazione della prassi operativa con la ricerca sviluppata da universita', imprese e istituti culturali in Lombardia; la conoscenza, il godimento e la fruizione pubblica del bene, attraverso lo sviluppo sistemico di relazioni fra avanzamento della ricerca applicata, lo sviluppo di nuove tecnologie e metodologie, la definizione di buone prassi di riferimento a livello nazionale e il raccordo con le filiere produttive, in coerenza con il decreto ministeriale attuativo, in ambito regolamentare, dell'articolo 17 del Codice dei beni culturali e del paesaggio; il potenziamento delle attivita' di tutela attraverso attivita' di valorizzazione del bene che, in coerenza con il decreto ministeriale attuativo dell'articolo 114 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, favoriscano la crescita culturale, identitaria, sociale ed economica del territorio di riferimento, sviluppandone l'attrattivita' e la competitivita'.
Acquisizione della competenza statale in materia di tutela, sia regolamentare sia amministrativa; per quest'ultimo aspetto limitatamente ai compiti attualmente posti in capo alla Direzione regionale del Ministero e alle Soprintendenze lombarde, con garanzia del mantenimento e valorizzazione delle alte professionalita' oggi ivi operanti, nel pieno rispetto dei principi tecnico-scientifici propri del settore. Acquisizione di competenze nell'ambito della semplificazione e razionalizzazione delle procedure amministrative e della definizione di un quadro di regole stabile e certo in ordine agli aspetti metodologici e tecnici del lavoro di tutela e valorizzazione. Si richiedono, inoltre, l'acquisizione della titolarita' o della gestione (in via diretta o conferita ad altri enti) dei beni culturali statali presenti sul territorio regionale (musei, biblioteche, archivi, aree archeologiche, complessi monumentali), al fine di superare l'attuale gestione accentrata ritenuta non piu' compatibile con un efficiente assetto delle competenze e con una adeguata allocazione di risorse finanziarie che occorre fiscalizzare, ai sensi dell'articolo 119 della Costituzione, ivi compreso il Fondo unico per lo spettacolo (Fus). Ordinamento sportivo: si richiede maggiore autonomia in materia di ordinamento sportivo, con particolare riguardo alle competenze in materia di edilizia sportiva, la cui disciplina rientra nella predetta materia. In particolare, si richiede l'attribuzione alla Regione della competenza in tema di programmazione degli interventi sull'impiantistica sportiva, con benefici effetti in termini di incremento della promozione della pratica sportiva e motoria. Si richiede, altresi', il potenziamento degli strumenti normativi e amministrativi a disposizione della Regione diretti a valorizzare l'attivita' sportiva anche scolastica quale ausilio alla prevenzione. Tutela della salute: si chiede il riconoscimento della piena autonomia rispetto alla definizione dell'assetto istituzionale del sistema sociosanitario regionale e dei conseguenti profili organizzativi, anche in ragione della sperimentazione avviata con la legge regionale 11 agosto 2015, n. 23 (Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 'Testo unico delle leggi regionali in materia di sanita'').