Milano
Bagarre al Pirellone per la legge sulla caccia: Digos in aula, espulsi 14 consiglieri
Scontro durissimo al Pirellone sulla norma che riapre i valichi montani alla caccia: seduta sospesa, intervento della Digos e voto segreto chiesto dalla maggioranza

Al Pirellone la maggioranza di centrodestra approva la legge sulla caccia ai valichi montani dopo giornate di tensione. Espulsi 14 consiglieri dell’opposizione, seduta sospesa per “tumulto in Aula” e intervento della Digos. La norma recepisce la legge Montagna e consente nuovamente di sparare anche nei valichi interessati dalle rotte migratorie, salvo 23 aree protette. Proteste di Pd, 5 Stelle e altri gruppi, che denunciano forzature regolamentari
Bagarre al Pirellone per la legge sulla caccia: espulsi 14 consiglieri
Scene da battaglia politica in Consiglio regionale lombardo. La discussione sulla caccia ha fatto esplodere lo scontro tra maggioranza e opposizioni, con i banchi della presidenza occupati per ore, l’intervento della Digos e l’espulsione di 14 consiglieri regionali. La seduta è stata sospesa per “tumulto in Aula” e poi riconvocata. Un episodio definito senza precedenti dai veterani del Pirellone.
La scintilla: la caccia sui valichi montani
Al centro dello scontro la legge che riapre la caccia anche sui valichi montani, dopo la sentenza del Tar che a maggio aveva bloccato le doppiette a tutela di 475 valichi attraversati dagli uccelli migratori. La Regione aveva subito fatto ricorso al Consiglio di Stato, mentre il governo era intervenuto inserendo nella legge Montagna la possibilità di sparare anche lungo le rotte migratorie, con l’esclusione di 23 aree a tutela speciale.
Il percorso della legge e le accuse di forzature
Da quel momento è partita una corsa contro il tempo per adeguare la normativa regionale, anche in vista dell’udienza del 9 ottobre davanti al Consiglio di Stato e dell’avvio della stagione venatoria. Dopo un primo tentativo stoppato in Commissione VIII, lunedì il centrodestra ha ottenuto via libera a un nuovo testo da giunta e Commissione, poi inserito d’urgenza all’ordine del giorno del Consiglio. Le opposizioni hanno denunciato l’ennesima forzatura e hanno inscenato la protesta.
L’occupazione dei banchi e l’intervento della Digos
Durante la discussione, il Pd con Pietro Bussolati ha provato a fare ostruzionismo allungando i tempi su una mozione sanitaria, ma quando il presidente dell’Aula Federico Romani (FdI) ha spinto per andare avanti, 14 consiglieri hanno occupato i banchi della presidenza. Tra loro Onorio Rosati (Avs), Nicola Di Marco e Paola Pizzighini (M5S), Luca Paladini (Patto Civico), Lisa Noja (Italia Viva), oltre a esponenti del Pd come Majorino, Carra, Piloni, Negri, Ponti, Bocci, Vallacchi, Borghetti e Fragomeli. A quel punto è intervenuta la Digos e l’espulsione ha portato alla sospensione dei lavori.
Ripresa la seduta, è stata bocciata la pregiudiziale presentata dal gruppo Misto e il testo è arrivato in Aula. Per ridurre i rischi di eventuali ricorsi e richieste di danni, la maggioranza ha scelto il voto segreto, chiesto dai capigruppo, e la norma è stata approvata.
"La sinistra ha mostrato il suo volto peggiore, ma non ha fermato il nostro impegno", ha dichiarato Christian Garavaglia, capogruppo di Fratelli d’Italia. Ben diversa la posizione dei Cinque Stelle: Nicola Di Marco ha chiesto le dimissioni del presidente Romani, accusato di non saper garantire imparzialità tra i gruppi consiliari. Il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino ha aggiunto: “Noi riteniamo indegna la gestione di quest'aula, di questo Consiglio regionale. Crediamo che sia una vergogna quello che sta accadendo ed è successo. Per un provvedimento assolutamente non urgente come quello riguardante la caccia, a differenza di quanto accade su temi molto più rilevanti come quelli ad esempio relativi alla sanità, è stato cambiato nei fatti in corso il regolamento. C'è stata una stortura democratica oscena"