Milano
Ben-Essere sostenibile e nuove generazioni: per il 52,1% dei giovanissimi la paura di essere giudicati frena le relazioni
Il report per il 2025 dell'Osservatorio OIBET di Excellentia: ritratto di una generazione forte e fragile insieme e che chiede di essere capita e ascoltata

Ben-Essere sostenibile e nuove generazioni: per il 52,1% dei giovanissimi la paura di essere giudicati frena le relazioni
Che cos’è il benessere per i giovani? Da questa domanda parte un progetto ambizioso quanto fondamentale: comprendere cosa fa stare bene i ragazzi e quali sono gli ostacoli che incontrano nella loro ricerca della felicità. Un Ben-Essere quello indagato che per essere sostenibile deve poter durare nel tempo e superare l’individuo per abbracciare la collettività. Il concetto di Ben-Essere Sostenibile rappresenta oggi un principio indispensabile, soprattutto per le nuove generazioni e non si limita più al semplice “stare in forma”, ma riguarda la costruzione dell’autostima, il senso di identità, l’appartenenza sociale, come anche il rapporto con gli altri, con lo sport, con il cibo e con la tecnologia.
In questa ricerca di senso, la formazione assume un ruolo fondamentale: educare alla cultura della sostenibilità significa insegnare a dare valore a ogni azione, considerando impatti e conseguenze, ponendo al centro la persona e i suoi talenti, risorse essenziali per costruire un futuro più equo e consapevole e aiutare i ragazzi a sviluppare una mentalità sostenibile fin dall’infanzia e dall’adolescenza consente il diffondersi di atteggiamenti e comportamenti orientati al cambiamento positivo dove i giovani diventano protagonisti attivi del proprio ben-essere e di quello collettivo.
Con questi presupposti è nato l’Osservatorio Italiano dell’Osservatorio Italiano Ben-Essere Teens (OIBET) di Excellentia, in collaborazione con ESGmax e Q8 Italia, con l’obiettivo di analizzare e monitorare i bisogni, le emozioni e i sentimenti al fine di indagare la percezione del benessere e della qualità della vita delle nuove generazioni. Solo attraverso cosa significa stare bene per loro è possibile costruire percorsi di orientamento e formazione che favoriscano lo sviluppo di competenze trasversali, cognitive, sociali ed etiche, dove la crescita personale si affianca al rispetto per gli altri e alla responsabilità verso ciò che ci circonda. Giunto alla terza edizione, i dati di OIBET 2025 mostrano che i giovani non chiedono solo benessere materiale, ma soprattutto spazi di ascolto e autenticità, restituendo, così, un quadro profondo e spesso sorprendente dei desideri e delle paure di adolescenti e ragazzi italiani.
OIBET, un osservatorio multidimensionale
L’Osservatorio OIBET pensato per far emergere e dare voce al mondo interiore dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni, si compone di due diverse dimensioni: una quantitativa basata sulle risposte emerse in un sondaggio, e un’altra qualitativa. La prima dimensione prende forma dall’elaborazione di survey somministrate a 500 studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado sul territorio nazionale, la seconda dall’analisi semantica e dei Big Data, condotta partendo dall’analisi dei social per intercettare come i ragazzi parlano di loro stessi e del proprio benessere. L’integrazione di queste due aree ha permesso di andare a costruire una mappa tematica suddivisa in dieci macroaree: Benessere, Salute, Alimentazione, Sport, Performance, Noia, Tempo, Tecnologia, Relazione e Genere.
Ogni area esplora le parole, le emozioni e le esperienze con cui gli adolescenti raccontano sé stessi, con l’obiettivo di fornire strumenti concreti a scuole, famiglie, istituzioni e aziende per costruire progetti di educazione, prevenzione e comunicazione realmente efficaci.
Benessere: una generazione alla ricerca di equilibrio
Il 61,2% dei ragazzi definisce il benessere come un equilibrio tra salute fisica e mentale, ponendo in secondo piano gli aspetti economici o relazionali. Per oltre la metà (53%), “dedicare tempo a sé stessi, ai propri hobby e passioni” è l’elemento più importante per stare bene. Tra i fattori esterni che influiscono sul benessere, emerge l’importanza di un "ambiente di vita sereno e stimolante” per quasi il 50% dei rispondenti, mentre tra i fattori interni troviamo l’autostima e l’accettazione di sé (53%). L’autenticità e la cura di sé sono considerati degli strumenti per raggiungere l’armonia interiore, ma ben il 9,1% dichiara di non sapere cosa lo fa stare bene, segnale di un bisogno crescente di educazione emotiva e sostegno alla consapevolezza di sé.
Salute e sport: attività fisica come mezzo di crescita personale
Le opinioni sul concetto di salute risultano frammentate: nessuna visione dominante, ma una pluralità di approcci. Colpisce però il fatto che il 12,2% dei ragazzi desidera migliorare la propria salute ma non sa come farlo, evidenziando una carenza di strumenti e riferimenti. Lo sport emerge come ambito educativo e valoriale: il 25,7% afferma che aiuta a gestire meglio le emozioni; il 46,3% lo considera una scuola di impegno e disciplina; il 17,3% dichiara di non praticarlo regolarmente. La ricerca suggerisce quindi l’importanza di rafforzare l’educazione motoria e affettiva, rendendo l’attività fisica un mezzo di crescita personale, oltre che di benessere fisico.
Alimentazione: con il cibo una relazione serena
Sul fronte alimentare, i risultati confermano tendenze note: per la maggioranza, mangiare sano è percepito come un mezzo per mantenere energia e buonumore, ma non rappresenta un’area critica o di disagio. La dimensione del “cibo come equilibrio” prevale su quella del “cibo come controllo”, segno di una relazione più serena con l’alimentazione rispetto alle generazioni precedenti.
Tempo e noia: tra ansia e ricerca di senso
Il 59% dei giovani afferma di annoiarsi quando non ha nulla da fare, ma il 20% non sa identificare le cause della propria noia. Il 41,7% dichiara di utilizzare lo smartphone o i videogiochi per combatterla, mentre il 26,8% non ne riconosce alcun aspetto positivo. Alla domanda “A cosa vorresti dedicare più tempo?”, il 33,3% risponde “ai propri hobby e passioni personali”, ma il 20,8% ritiene di non avere mai tempo sufficiente. Il 37% associa al passare del tempo preoccupazione per il futuro, un dato che riflette l’aumento dell’ansia prospettica e della pressione legata alle aspettative scolastiche e sociali.
Tecnologia e relazioni: fra voglia di connessione e rischio di isolamento
Il 51% dei ragazzi utilizza strumenti digitali principalmente per intrattenimento. Pur riconoscendo i vantaggi della tecnologia, molti segnalano rischi di isolamento e sovraccarico di stimoli, indicando la necessità di una nuova educazione digitale. La tecnologia è onnipresente nella vita dei giovani: il 51% la utilizza principalmente per intrattenimento, ma ne riconosce anche il valore informativo e relazionale. Accanto ai benefici, emergono i rischi di isolamento, dipendenza e sovraccarico di stimoli, che rendono urgente un intervento di educazione digitale consapevole. L’equilibrio tra online e offline rappresenta oggi una delle sfide principali per il benessere psicologico degli adolescenti. Sul piano relazionale, il 52,1% individua nella paura di essere giudicati il principale ostacolo alle relazioni autentiche. È significativo che il 15% percepisca l’online come luogo più sicuro per relazionarsi, evidenziando un crescente spostamento della socialità verso gli spazi digitali.
Genere e identità: tra stereotipi e desiderio di autenticità
Persistono stereotipi di genere: le ragazze vengono percepite come più empatiche e sensibili, i ragazzi come più chiusi emotivamente. Emergono, però, segnali di apertura e riflessione sul superamento dei ruoli tradizionali, con una crescente domanda di educazione alla parità e all’affettività.
Una generazione consapevole ma fragile
I risultati complessivi dell’OIBET 2025 delineano una generazione consapevole, empatica e in ascolto di sé, ma anche fragile e disorientata. I giovani cercano serenità, autenticità e spazi di espressione personale, ma affrontano quotidianamente pressione sociale, ansia scolastica e incertezza sul futuro. OIBET 2025 restituisce il ritratto di una generazione che chiede ascolto, libertà e fiducia e che possiede già dentro di sé i semi del cambiamento culturale.
“Parlare di benessere può sembrare quasi banale, eppure non ci interroghiamo sul significato che questo termine ha per ognuno di noi, soprattutto per le nuove generazioni. Difficilmente un giovane collegherà il benessere alla salute, perché è un argomento che vedono distante da loro. Serve dunque dare voce ai giovanissimi per chiedere loro a cosa collegano il concetto di benessere, cosa è per loro la qualità di vita, come “stare bene” con sé e tra gli altri. Solo sapendo cosa ci fa star bene, potremo mettere in campo gli strumenti e le competenze per raggiungere quell’obiettivo, che è, tra l'altro, in costante evoluzione”, commenta Donatella Lorato, Founder di Excellentia. “La ricerca del Ben-Essere sostenibile rappresenta dunque oggi il principio cardine che attraversa ogni dimensione della vita contemporanea. In questa l’educazione gioca un ruolo cruciale quale sistema che incoraggi la riflessione critica, la consapevolezza e la capacità di agire con intenzione. Un’educazione che non si limita a trasmettere informazioni, ma che insegni a dare valore a ogni azione e al suo impatto sociale”, sottolinea Lorato.












