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Milano
Bonini (Cgil): "No negozi aperti l'1 Maggio, modello Milano è illusione"
Massimo Bonini

IMPRESE-LAVORO.COM - Milano – E’ scontro aperto tra il sindaco Sala e la Cgil sull’apertura dei negozi il 25 aprile e il Primo maggio. Sala è per l’apertura, la Filcams Cgil no. Ora interviene con un post su Facebook il segretario della Camera del Lavoro Massimo Bonini, che affronta anche il nodo politico della sinistra. “La sinistra che vuole guadagnare consensi nelle periferie arginando i populismi deve dire che il 25 aprile e il Primo Maggio (con Natale, Pasqua, Capodanno, ecc) i negozi e i centri commerciali devono rimanere chiusi. Se si va nella direzione opposta il cosiddetto modello Milano è un’illusione ottica che si sgonfierà alle prossime elezioni. E questa città i segnali li ha visti tutti. Se ci si gira dall’altra parte per difendere il brand, non governa i cambiamenti e non tutela i deboli siamo ancora di fronte ad una sinistra che non sa dove sta la propria gente. Facciamo il quadro nel commercio, nei settori della ristorazione e del turismo. Queste le condizioni di lavoro in sintesi: Lavoro nero, il part time è un lusso che diventa la normalità, lavoro grigio per arrotondare il part time accettando un pezzo di nero, turni stabiliti dall’azienda la sera prima, orari fuori controllo, bassi stipendi, orari frammentati e infine alcuni contratti nazionali di lavoro non rinnovati da anni. Provate voi a lavorare in un negozio dalle 8 alla 12 fare pausa dalle 12 alle 16 e finire poi la giornata alle 20. Chi fa questa vita prende 1100 euro al mese e, statene certi, è tendenzialmente donna, vive in una periferia o in un Comune dell’hinterland milanese e non sa dove sbattere la testa per mandare i figli al nido, alla materna o a scuola. Ora riprendete le cartine del voto del 4 marzo e ripassate. Milano passa a sinistra per il centro e non nelle periferie. Se la sinistra fa passare il concetto che viene prima il salone del mobile, il sistema turismo, il marchio di Milano all’estero è una sinistra che si infila in una serie di sconfitte brucianti. Attenzione. Quanto appena elencato non è sbagliato ma bisogna tenere insieme prospettive, sviluppo e i deboli. Lo sviluppo deve essere sostenibile ed inclusivo. Non sapere cosa succede in un pezzo importante di città è un errore grave e prima o poi il prezzo da pagare sarà un conto amaro. Bisogna recuperare. Sono certo che il Sindaco si accerterà direttamente delle condizioni di lavoro che descrivo. Siamo sempre disponibili a dare una mano per leggere meglio la realtà e trovare il modo di migliorarla”, conclude Bonini.

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