Brescia, sic transit gloria Cl
di Fabio Massa
Brescia, sic transit gloria mundi. Così Comunione e Liberazione perde l'ultimo grande governo, quello retto da Adriano Paroli. Ormai tutto è pronto per la transizione targata Maurizio Lupi. Il voto per Palazzo Loggia è qualcosa che va oltre le dinamiche che i media - ampiamente milanocentrici - generalmente riescono a cogliere. Perché Brescia è il motore economico della Lombardia, perché è la seconda città più grande della Regione più attiva, un milione di abitanti. Perché è comproprietaria del 27,5% di A2A, una delle più grandi multiutility d'Italia. E perché nomina il consiglio di gestione, ad esempio, che a questo punto avrà in seno uomini legati all'amministrazione battuta alle urne, come l'ex assessore al Bilancio. Insomma, la vittoria di Brescia, per il centrosinistra, non è cosa di poco conto. Certo, forse meno scenografica di Siena, la città lombarda è però crocevia di interessi. Provincia lombarda, la chiamano, salvo poi accorgersi che è capitale economica, e non di poco. Non è un caso che Silvio Berlusconi aveva deciso di fare l'ultima manifestazione contro i giudici proprio a Brescia, proprio per sostenere Paroli. Lui, il Cavaliere, che la sfida era vera e difficile l'aveva compreso. Ora resta da capire che cosa rimarrà delle macerie, come avverrà l'inevitabile spoil system. E anche, magari, resta da capire che cosa ne pensa Mariastella Gelmini, che su Brescia ha costruito la propria enclave, prima da coordinatore regionale e poi da ministro. O che cosa ne pensa Roberto Formigoni, ex governatore lombardo, gran capo ciellino, e adesso presidente della commissione agricoltura del Senato. Cl è stata sconfitta, il Pdl pure. Adesso comincia la vera transizione, perché nel diluvio universale c'è solo Maurizio Lupi che conta ancora qualcosa, per il Movimento.
@FabioAMassa