Carcere, 2,6 milioni dalla Lombardia per il reinserimento dei detenuti fragili. Intanto si indaga per omicidio colposo a Opera - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 15:23

Carcere, 2,6 milioni dalla Lombardia per il reinserimento dei detenuti fragili. Intanto si indaga per omicidio colposo a Opera

La Regione finanzia “Spazio Zero” per l'inclusione e prevenzione del disagio psichico. Intanto si indaga su una morte sospetta di un detenuto a Opera

di Roberto Servio

La Lombardia stanzia 2,6 milioni di euro per aiutare detenuti fragili con percorsi di reinserimento e supporto psicologico. Il piano “Spazio Zero” punta a prevenire anche i suicidi in carcere. Intanto a Opera si indaga sulla morte sospetta di Makhtar Gaye, detenuto senegalese.

Lombardia, 2,6 milioni per i detenuti fragili: nasce “Spazio Zero”

Un nuovo progetto finanziato dalla Regione Lombardia punta a rendere il sistema penitenziario più umano e inclusivo. Si chiama “Spazio Zero” l’avviso pubblico approvato dalla Giunta su proposta dell’assessore alla Famiglia Elena Lucchini, in accordo con l’assessore al Welfare Guido Bertolaso. Il piano mette a disposizione 2,6 milioni di euro per iniziative destinate ai detenuti in condizione di fragilità.

Obiettivo: inclusione, autonomia e prevenzione del disagio mentale

“Spazio Zero” prevede spazi semiresidenziali, alloggi ad alta intensità di supporto, percorsi personalizzati di autonomia e supporto psicosociale integrato. Tra i principali obiettivi: prevenire il disagio mentale e ridurre il rischio di suicidi in carcere. Le risorse saranno utilizzate coinvolgendo enti territoriali e realtà del terzo settore, per costruire progetti condivisi con impatto reale dentro e fuori dalle carceri.

Il piano per i detenuti minorenni e le misure alternative

Il progetto è rivolto sia ad adulti che a giovani adulti, compresi coloro che si trovano in messa alla prova o in misure alternative alla detenzione. Coinvolto anche l'Istituto penale minorile Beccaria. Il modello si inserisce nel solco del programma “Un centro in rete per la fragilità”, concluso a maggio e cofinanziato dalla Cassa delle Ammende.

Morte sospetta nel carcere di Opera: indaga la Procura

Mentre la Regione punta a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, si indaga su un episodio oscuro avvenuto nel carcere di Opera, alle porte di Milano. Makhtar Gaye, cittadino senegalese, è morto il 1° agosto all’interno del penitenziario. Il decesso è ora oggetto di un’indagine per omicidio colposo a carico di ignoti, coordinata dalla PM Ilaria Perinu.

I punti oscuri del caso e l’autopsia

Secondo quanto ricostruito, Gaye aveva riferito di sentirsi male già in mattinata. Dopo un passaggio in infermeria, sarebbe stato riaccompagnato in cella, dove è spirato nel pomeriggio tra le braccia del compagno. La direttrice del carcere Stefania D’Agostino ha preferito non rilasciare dichiarazioni. L’autopsia è già stata eseguita e i risultati potrebbero chiarire le cause della morte nei prossimi giorni.

Tra le anomalie segnalate, anche la mancata comunicazione formale al consolato del Senegal, che avrebbe appreso la notizia solo per vie informali. La vicenda è ora al vaglio della Procura, che ha acquisito anche un esposto del garante dei detenuti per far luce su eventuali omissioni o responsabilità.

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