Milano
Carcere di Pavia, Barzotti (M5S): "Il carcere così non rieduca ma toglie speranza"
Valentina Barzotti e Lorenzo Goppa hanno effettuato un sopralluogo presso la Casa circondariale “Torre del Gallo” di Pavia dove un detenuto 21enne si è tolto la vita

Carcere di Pavia, Barzotti (M5S): "Il carcere così non rieduca ma toglie speranza"
Questo pomeriggio, 3 ottobre, l’Onorevole del Movimento 5 Stelle, Valentina Barzotti, insieme a Lorenzo Goppa, assessore all’ambiente del Comune di Pavia, ha effettuato un sopralluogo presso la Casa circondariale “Torre del Gallo” di Pavia dove un detenuto, 21 anni, alcuni giorni fa si è tolto la vita. Una tragedia che non può essere ridotta a un numero: dietro questi drammi ci sono persone, famiglie e fragilità che non possono essere ignorate. L’Onorevole Barzotti, inoltre, ha depositato un’interrogazione urgente ai Ministri della Giustizia e della Salute per chiedere ancora una volta come i ministeri intendono gestire le enormi criticità della Casa circondariale.
Barzotti ha commentato: “Da anni denunciamo la situazione di questa struttura: sovraffollamento, spazi inagibili come la palestra, spazi ridotti rispetto alla popolazione carceraria, gravissima carenza di personale e assenza di figure sanitarie come ad esempio il dentista. E’ necessario garantire la presenza stabile di psicologi e personale medico specializzato, così da assicurare una reale presa in carico dei detenuti con fragilità psichiatriche e prevenire ulteriori tragedie. Servono risorse economiche, interventi immediati e un piano concreto di assistenza sanitaria e psicologica d’urgenza quando si tratta di pazienti fragili. Il carcere non deve essere una condanna aggiuntiva, ma un luogo capace di restituire dignità e futuro”, conclude la deputata 5 Stelle. A Pavia questo non succede.
Goppa ha aggiunto: “Sovraffollamento, personale sottorganico, carenza di figure specializzate come i mediatori: dal sopralluogo di oggi sono emerse molte criticità legate all’Istituto Torre del Gallo, al quale il Governo deve dare una risposta. Significativo è stato il silenzio che abbiamo visto nella sezione dei detenuti con patologie psichiatriche, ma anche la rabbia dei compagni di sezione del detenuto che si è tolto la vita, che hanno vissuto due morti in poco tempo e che chiedono maggior dignità. A questa richiesta serve una risposta, urgente. Da 3 mesi l’Istituto attende l’autorizzazione per incaricare alcuni detenuti in lavori di collaborazione con il Comune: ne attendiamo lo sblocco, insieme a una risposta più organica e strutturale”, conclude Goppa.