Milano
Chi è Giovanni Maspero, lo chef stellato arrestato a Como

Resta ai domiciliari Giovanni Maspero, l'imprenditore di Como, titolare di un ristorante stellato
Chi è Giovanni Maspero, lo chef stellato arrestato a Como
Resta ai domiciliari Giovanni Maspero, l'imprenditore di Como, titolare di un ristorante stellato, arrestato per bancarotta milionaria.
Il crack da 100 milioni
Nei giorni scorsi la Guardia di finanza di Como ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell'imprenditore comasco, Giovanni Maspero, titolare del ristorante stellato 'I Tigli in Theoria'. Il locale, situato nel centro di Como, ha ottenuto una stella nella Guida Michelin.
Le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria lariane, scattate dopo una verifica fiscale nei confronti di "Prima Comunicazione srl" (per cui la Procura aveva presentato nel 2020 richiesta di fallimento, e incorporata poi nella "Giovanni Maspero & C. srl unipersonale in liquidazione"), hanno rilevato "il reiterato e sistematico inadempimento, già a partire dal 2012, delle obbligazioni tributarie e previdenziali" da parte dell'amministratore unico (dal luglio 2014 al settembre 2021) della società.
A Maspero sequestrati 20,8 milioni di euro
Nel comunicato si precisa che lo sviluppo delle indagini ha accertato "la successiva distrazione a proprio favore o in favore di altre società riconducibili a Giovanni Maspero della liquidità originata dal mancato versamento delle imposte con la susseguente sistematica falsificazione dei bilanci d'esercizio attribuendo mendacemente alle somme distratte la natura di (inesistenti) crediti finanziari".
L'analisi della documentazione contabile e delle denunce presentate dall'Agenzia delle Entrate "ha consentito di accertare le ipotesi di evasione tributaria contestate". Il Gip ha disposto anche il sequestro preventivo di complessivi 20,8 milioni di euro, delle quote di Giovanni Maspero & C. srl in liquidazione (società incorporante) e di un'altra società coinvolta nelle indagini. Nella sua nota, la Procura ha infine evidenziato che l'esposizione debitoria complessivamente raggiunta dalle società coinvolte in questa indagine "ammonta, per le sole imposte e contributi previdenziali di cui è stato omesso il versamento, ad oltre 100 milioni di euro".