Città Metropolitana di Milano, Vassallo: “Ecco il nostro piano di ripresa e resilienza: un segnale di ascolto del territorio” - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 10:13

Città Metropolitana di Milano, Vassallo: “Ecco il nostro piano di ripresa e resilienza: un segnale di ascolto del territorio”

Il vicesindaco della Città metropolitana di Milano Francesco Vassallo illustra il “Pmrr”, ovvero il piano di ripresa e resilienza da 40 milioni con cui l'ente per la prima volta finanzia progetti dei Comuni

di Federico Ughi

Città Metropolitana di Milano, Vassallo: “Ecco il nostro piano di ripresa e resilienza: un segnale di ascolto del territorio”

“Quello che abbiamo voluto dare è un segnale di ascolto del territorio e dei suoi bisogni, di una visione chiara dell’area metropolitana che vogliamo e di come avviare un percorso condiviso, coerente ed efficace, che porti a uno sviluppo sostenibile, inclusivo e incentrato sull’innovazione”. Così il vicesindaco della Città metropolitana di Milano Francesco Vassallo descrive il PMRR, ovvero il Piano metropolitano di ripresa e resilienza  approvato dal consiglio metropolitano il 30 luglio e che mette a disposizione circa 40 milioni di euro per finanziare progetti dei Comuni coerenti con il Piano strategico metropolitano.   Si tratta di una prima volta assoluta per l'ente, un passaggio dunque per certi versi storico. Provvedimento replicabile, nell'ambito di un rinnovato protagonismo di Città metropolitana? “E' indispensabile una riforma istituzionale che metta nelle mani di Città metropolitane e province gli strumenti politici ed economici per governare il cambiamento e la crescita del territorio”. L'intervista

Come è maturato il significativo avanzo di amministrazione che rende possibile il varo di un "Pnrr metropolitano"?
Va innanzitutto detto che si tratta del primo stanziamento che la Città metropolitana di Milano, dalla sua istituzione, riesce a destinare a progetti dei Comuni. È innegabile che questo risultato è frutto di un percorso complesso, frutto di un’attenta e oculata gestione delle risorse, di rientro dal debito senza la contrazione di nuovi mutui, di alcune alienazioni e  di un aumento di introiti legato al recupero dell’evasione dell’IPT (imposta provinciale di trascrizione) e a maggiori entrate di natura tributaria (RC AUTO e Ipt), che sono legate al mercato e non sono certo fisse. Questo ha permesso di accumulare  un tesoretto che si è deciso di destinare al territorio, complice la fruttuosa esperienza del PNRR, che ha visto una collaborazione efficace tra la Città metropolitana di Milano, alla regia, e i Comuni, beneficiari delle risorse. Si tratta, naturalmente, di un Piano più concentrato a livello economico, che mette dei paletti ai progetti, i quali devono essere coerenti con Piano strategico, ma che crediamo offra un sostegno concreto al territorio. 

Si tratta di una misura che potrà essere replicabile o è da considerarsi eccezionale?
Naturalmente, ad oggi, fare previsioni è complesso per varie ragioni. In primis, come accennato, molte entrate dell’ente sono legate al mercato e quindi non facilmente prevedibili. Resta alto il contributo alla finanza pubblica che la Città metropolitana versa ogni anno, risultato di una situazione incompiuta a livello politico e finanziario. Detto ciò, l’auspicio è sicuramente replicare questa operazione, alla luce dei rendiconti futuri con importi da definire in base alla disponibilità.  Quello che abbiamo voluto dare è un segnale di ascolto del territorio e dei suoi bisogni, di una visione chiara dell’area metropolitana che vogliamo e di come avviare un percorso condiviso, coerente ed efficace, che porti a uno sviluppo sostenibile, inclusivo e incentrato sull’innovazione. 

Quali saranno le tipologie di intervento che potranno essere finanziate tramite bando?
Abbiamo fatto una valutazione attenta, incrociando le esigenze dei Comuni, raccolte nel corso di diversi incontri, e le linee guida del nostro Piano strategico, che è il faro del nostro agire amministrativo: ci dice, insomma, come vogliamo far crescere questo territorio e quali strumenti adottare per farlo. Una trance di 39 milioni di euro è stata così suddivisa:

- Digitalizzazione: 1 milione di euro
- Progetto Spugna e NbS; 10 milioni di euro  
- Mobilità ciclabile: 10 milioni di euro  
- Mobilità sostenibile: 2 milioni di euro  
- impianti sportivi e altri spazi usufruibili da utenza extrascolastica come auditorium: 8 milioni di euro  
- Housing sociale: 8 milioni di euro. 

È evidente come si punti sull’innovazione, sulla crescita sostenibile per un territorio resiliente e in grado di rispondere alla sfida del cambiamento climatico e a una mobilità sempre più dolce. Il tema sociale e dell’abitare non è secondario e fa leva su un altro pilastro del nostro Piano strategico: l’inclusione sociale.  È emersa contestualmente una sentita esigenza di risorse per le strade. Con la consigliera Caputo, delegata alle Infrastrutture, si è arrivati alla definizione di un Fondo per Infrastrutture della Mobilità Sostenibile, che già disponeva di 4,5 milioni di euro (finanziato dagli introiti delle sanzioni stradali), a cui abbiamo aggiunto un milione di euro per finanziare ulteriori progetti dei Comuni  per interventi di manutenzione straordinaria di strade provinciali che attraversano i centri abitati o interventi relativi alle intersezioni tra la viabilità locale e quella provinciale (un progetto per Comune). Il Fondo, per cui abbiamo provveduto con una deliberazione ad hoc, sarà ricostituito ogni anno dopo l’approvazione del rendiconto finanziario: è quindi una misura strutturale e che sarà sicuramente replicata, con una disponibilità da definire di anno in anno. 

Piano casa straordinario del Comune di Milano e prolungamento delle linee metropolitane. Ora anche il "Pnrr metropolitano". Città metropolitana di Milano verso un rinnovato protagonismo?
La Città metropolitana di Milano ha l’opportunità di svolgere, quale ente intermedio tra Comuni e Regione, un ruolo di coordinamento fondamentale. Sono convinto che, oggi, come già avviene nelle grandi metropoli mondiali, pensare a Milano vuol dire fare riferimento a tutta l’area metropolitana che può e deve crescere in maniera coordinata e sostenibile. Crediamo nel valore del trasporto pubblico locale, della mobilità dolce e dell’intermodalità per fluidificare gli spostamenti, investiamo sulla rigenerazione urbana per rendere le città più belle e funzionali senza cancellare altre aree verdi, che anzi andiamo a incrementare con progetti di riforestazione. Pensiamo a Spugna, che nasce proprio qui, in Città metropolitana e viene ora preso ad esempio a livello internazionale. Penso che il protagonismo dell’ente possa e debba emergere, ma resto convinto che per renderlo effettivo sia indispensabile una riforma istituzionale che metta nelle mani di Città metropolitane e province gli strumenti politici ed economici per governare il cambiamento e la crescita del territorio. Siamo pronti a raccogliere la sfida e le opportunità che arriveranno. Questo PMRR, ossia Piano metropolitano di Ripresa e resilienza, è il primo segnale chiaro e concreto. 

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