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Milano
Clima: Istat, a Milano poco verde. Estate con notti tropicali

Temperatura in aumento a Milano: +1,9 gradi

Nei capoluoghi di regione la temperatura media annua segna un'anomalia di +1,2 C sul valore climatico 1971-2000. In crescita anche alcuni estremi di caldo: +15 giorni estivi e +18 notti tropicali. Lo rende noto il rapporto dell'Istat 'I cambiamenti climatici: misure statistiche - anno 2020'. La precipitazione totale scende in media di 132 mm sul corrispondente valore del periodo 2006-2015. Sempre piu' diffusi gli interventi di forestazione urbana, utili per la mitigazione, presenti in 47 capoluoghi (31 nel 2011), per una superficie complessiva di 11,6 milioni di m2.

In tutte le citta' le anomalie di temperatura media sono positive e dovute a rialzi della temperatura, sia minima che massima: le piu' alte si rilevano a Perugia (+2,1 C), Roma (+2 C), Milano (+1,9 C), Bologna (+1,8 C) e Torino (+1,7 C). Dal 1971 la temperatura media annua mostra un trend crescente per i capoluoghi di regione, con i valori piu' alti nel decennio 2011-2020. In particolare - precisa l'Istat - dal 2014, la temperatura media ha raggiunto i +16 C, segnale di un riscaldamento in atto nei sistemi urbani. Il 2020 si presenta come l'anno meno piovoso degli ultimi dieci, insieme al 2011, con una precipitazione totale annua di 661 mm (media delle stazioni osservate).

Nelle principali citta', sovrapposta alla tendenza ad aumento generalizzato della temperatura media, la diminuzione della precipitazione e' pari a -132 mm sul corrispondente valore medio del periodo 2006-2015. Le anomalie negative di precipitazione interessano 22 citta', con punte a Napoli (-423,5 mm), Catanzaro (-416) e Catania (-359,7). Nei capoluoghi di regione l'anomalia si attesta in media a -91 mm rispetto al valore climatico 1971-2000 e riguarda 15 citta': in testa Napoli (-439,6 mm) seguono Genova (-276,9 mm), Catanzaro (-262,1 mm), Firenze (-221,6 mm), Bologna (-211,9 mm) e Milano (-196)

Istat: smog in lieve miglioramento, ma poco verde a Milano

Nelle tre maggiori citta' italiane l'inquinamento atmosferico e' in lieve miglioramento, ma Milano e' penalizzata dalla scarsa presenza di aree verdi, Roma ha il tasso di motorizzazione piu' elevato e Napoli il parco circolante piu' obsoleto. Lo rende noto il rapporto dell'Istat 'I cambiamenti climatici: misure statistiche - anno 2020'. 

Per l'insieme dei capoluoghi i superamenti dei limiti di legge e dei valori di riferimento stabiliti dall'Oms, rilevati dalle centraline di monitoraggio, sono leggermente diminuiti tra il 2013 e il 2020, salvo alcuni peggioramenti nel 2015 e nel 2017, raggiungendo il valore piu' basso nel 2019, mantenuto anche nel primo anno di pandemia. A Milano la frequenza dei superamenti e' stata circa il doppio della media dei capoluoghi, anche se negli ultimi anni la dinamica dell'inquinamento segue quella dell'insieme dei capoluoghi. Prevalgono i superamenti da particolato (PM10 e PM2,5) mentre diminuiscono quelli da biossido d'azoto (NO2). Dal 2015 una quota stabile e significativa di centraline registra il mancato rispetto dell'obiettivo per l'ozono (non superare 120 mg/m3 per piu' di 25 giorni l'anno), in chiara connessione con il trend delle variabili meteoclimatiche.

Anche a Roma e Napoli prevalgono i superamenti da particolato, anche se negli ultimi due anni le frequenze si sono allineate alla media dei capoluoghi. Napoli presentava frequenze piu' elevate prima del 2019, benche' nettamente inferiori a quelle di Milano, mentre nel biennio 2019-2020 non ha registrato per l'ozono superamenti della soglia di 120 mg/m3 per piu' di 25 giorni/anno.

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