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Confcommercio Milano: crollo di fatturato per il commercio itinerante

Confcommercio Milano: crollo di fatturato per il commercio itinerante

(IMPRESE-LAVORO.COM) Milano - Il bilancio estivo dell’emergenza Covid, anche per il settore del commercio ambulante, è in profondo rosso. Si passa da un calo del 30 per cento per l’alimentare a un crollo del 70 per cento per tutte le altre tipologie merceologiche. In questo contesto si registrano situazioni limite con azzeramenti dei fatturati.

È il caso delle attività strettamente legate agli eventi sportivi o musicali che si svolgono nello stadio di San Siro. Una crisi nella crisi che Confcommercio Milano, in raccordo con Apeca (l’Associazione aderente che rappresenta il settore), chiede con forza venga affrontata dalle istituzioni per venire incontro alle gravi difficoltà che stanno vivendo gli ambulanti che operano nell’area. L’impegno espresso da Regione Lombardia, con il Governatore Attilio Fontana, di lavorare per poter riaprire gli stadi al pubblico è, in questo senso, un passo avanti importante (come sta accadendo a Torino con il sostegno della Regione Piemonte alla riapertura dello Juventus Stadium per la ripartenza del campionato di serie A).

“Con la ripresa dell’attività dal lockdown l’ambulantato milanese ha risentito, come altri comparti commerciali – spiega Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano – del forte rallentamento dei consumi. Ma per gli ambulanti itineranti specializzati nell’attività di vendita (prodotti di merchandising e street food) in occasione di eventi, dalle partite di calcio ai concerti, la situazione è ancora più drammatica”.

Lo stop per il Covid ha di fatto completamente azzerato l’attività di un indotto che a Milano, nell’area vasta dello stadio, coinvolge oltre 150 operatori ambulanti.  Sono imprese strutturate, con dipendenti, che devono lavorare con grande intensità - e fatturare - in un tempo limitato. Imprese che sono ferme da fine febbraio. Gli ambulanti, ed i loro collaboratori, che operano vicino a San Siro – sottolinea Confcommercio Milano - sono assimilabili ai tanti lavoratori dello spettacolo o delle fiere duramente colpiti dalle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria e troppo spesso dimenticati: “Occorre avviare un programma sostenibile di riapertura, con grande attenzione per la prevenzione di possibili contagi – afferma Barbieri – che consenta finalmente a queste imprese di poter ricominciare ad operare”.

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