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Milano
Corecom, il pasticcio telematico Si inceppa il sistema, è caos

di Fabio Massa

Il progresso, a volte, è simile al regresso. Da sempre la "dematerializzazione" dei documenti, l'abolizione di file e affini è un obiettivo - spesso peraltro frustrato - della pubblica amministrazione. Ma che succede se si arriva al punto che per avviare una pratica c'è solo e unicamente la via telematica e questa non funziona? Il caso è quello del Corecom, l'organismo di vigilanza non solo sui media, ma anche e soprattutto sulle compagnie telefoniche. Di fatto, ogni regione ne ha uno. In Lombardia, proprio nell'ultimo consiglio regionale di martedì, si sarebbe dovuto nominare il nuovo presidente e il consiglio di amministrazione, dopo che Federica Zanella è stata eletta parlamentare tra le fila di Forza Italia. Fumata nera, nel senso che tutto è stato rimandato a settembre, con contorno di polemiche e veleni. 

Intanto però, nel mondo reale, ci sono un sacco di grane. Una di queste, come può raccontare Affaritaliani.it Milano, riguarda una società che si avvale di servizi di telefonia. Dopo un braccio di ferro, cosa non infrequente nel settore, la società decide di arrivare a una conciliazione con alcune compagnie telefoniche. E quindi accede al servizio "Conciliaweb", ovvero il portale per le conciliazioni. Che però non funziona. La società incarica uno studio di avvocati di provare a mandare avanti la procedura, anche perché altrimenti si troverebbe a dover anticipare tutti i soldi, con un danno "di cassa" non da poco. "Lo Studio Legale Dell’Orto - Pedata, il quale da anni segue con una certa competenza le cause aventi ad oggetto delle liti con le compagnie telefoniche, su mandato della propria cliente ha cercato a più riprese e per intere giornate di inoltrare l’istanza per via telematica, ma inutilmente". Il motivo? Il portale non funziona. E qui iniziano i problemi veri. Spiegano gli avvocati: "Considerate le somme di cui si discute Assifiera, visto il dilatarsi dei tempi determinato dall’impossibilità di accedere alla piattaforma concilia web, è costretta ad anticipare delle somme privandosi della liquidità che in un periodo di crisi è elemento vitale per un’azienda. All’ennesimo messaggio di errore restituito dalla piattaforma, il 28 luglio ci siamo recati direttamente al Co.re.com Lombardia dove abbiamo scoperto che i funzionari erano perfettamente al corrente dei disservizi della piattaforma e lamentavano essi stessi di essere impossibilitati ad operare. Si noti che nessun avviso del disservizio compare sul sito dell’AGCOM, dove invece viene dato ampio spazio alla relazione annuale nella quale si parla ampiamente dell’utilità della piattaforma Conciliaweb". A questo punto gli avvocati chiedono ovviamente di poter avviare la pratica a livello cartaceo. Ma niente, non è possibile. Si può fare solo in via telematica, che però non funziona. Una soluzione all'italiana però è stata trovata: si invitano gli utenti a sedersi a una postazione e a iniziare a fare tutto "in loco": scansione dei documenti e tutte le altre pratiche, ovviamente dopo aver aperto un account. Per essere una via "telematica" (dal greco tele, "lontano"), è incredibilmente vicina (e scomoda).

fabio.massa@affaritaliani.it

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