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Coronavirus, appello degli educatori milanesi: il Comune ci aiuti

Coronavirus, appello degli educatori milanesi: il Comune ci aiuti

Gli educatori e le educatrici milanesi si sono rivolte al sindaco di Milano, Beppe Sala, affinché intervenga in una situazione che è un dramma nel dramma dell’emergenza coronavirus. Se l’attività di scuole e nidi è stata giustamente sospesa, rimane il problema di quei lavoratori che non hanno tutele e garanzie tali da poter portare a casa uno stipendio. E che quindi vanno aiutati in questo momento di difficoltà. Con molti di loro che in alcuni casi stanno continuando a seguire le famiglie e i bambini a distanza. Difficoltà che si vanno ad aggiungere a quelle di alcuni centri che, se la situazione no migliorerà, rischiano di chiudere.

Nella lettera - tra le altre cose - viene sottolineato come “alcune delle Cooperative che gestiscono il servizio per il nostro Ente non intendono anticipare il FIS (Fondo d'Integrazione Salariale, ndr), aspettando il pagamento diretto da parte dell’Inps”. Con il rischio che tutto ciò si traduca “in molte settimane senza retribuzione, che in alcuni casi è anche l'unica entrata familiare”.

“Una sospensione delle attività didattiche nelle scuole comporta - in alcune situazioni - il dover impostare delle specifiche piattaforme per far interagire gli educatori con le famiglie e i bambini in modo che si possa proseguire il progetto didattico che si stava portando avanti”, spiega ad Affaritaliani.it Milano Maria Luisa Salamanca, della Uil Fpl Lombardia.

“Ma non dimentichiamoci che all’interno delle scuole d’infanzia e dei nidi ci sono anche le educatrici di sostegno e nonostante tutti gli sforzi che a livello territoriale abbiamo portato avanti come organizzazione sindacale alcune cooperative non anticipano il Fis. Il risultato è che alcune educatrici si potrebbero ritrovare senza stipendio. Ecco perché abbiamo pensato a una raccolta firme nello scorso fine settimana che abbiamo inviato al sindaco Sala per evidenziare questa situazione disastrata”.

Cosa potrebbe fare il Comune di Milano in concreto? “Pe prima cosa darci una risposta senza aspettare oltre, meritiamo una risposta perché parliamo di donne e uomini che contribuiscono a rendere questi servizi eccellenti. Il decreto Cura Italia prevede che le amministrazioni possano anticipare il Fis, ma non sono obbligate. Per questo noi chiediamo un contributo, perché tutti gli educatori devono essere trattai allo stesso modo, al di là degli specifici contratti che ci sono. Questi educatori meritano di avere un minimo di garanzia economica”.

 

 

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