Critica Netanyahu, la presidente del consiglio comunale di Milano fischiata in sinagoga - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 13:42

Critica Netanyahu, la presidente del consiglio comunale di Milano fischiata in sinagoga

Elena Buscemi alla commemorazione del 7 ottobre menziona la "efferata azione" del governo israeliano e qualcuno fischia. Meghnagi chiude l'incidente: "Non è nel nostro stile". Sala: "Netanyahu ha responsabilità, è la verità"

di Giorgio d'Enrico

Critica Netanyahu, la presidente del consiglio comunale di Milano fischiata in sinagoga

È stata fischiata in sinagoga a Milano, durante la commemorazione del 7 ottobre, la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi. Il motivo? Nel suo intervento, la rappresentante del Pd aveva accennato alle vittime palestinesi, “vittime di Hamas ma anche dell’efferata azione del governo israeliano di Netanyahu”. A quel punto, dalla platea sono arrivati fischi e brusii. Buscemi ha chiesto di poter concludere: “Vi prego di lasciarmi finire”, ha detto, sottolineando che “la legittima critica al governo israeliano non deve mai tradursi in antisemitismo”.

Meghnagi chiude l'incidente: "Buscemi sempre stata con noi"

A calmare la situazione è stato Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, che ha richiamato all’ordine la sala: “Questo non è nel nostro stile, Elena è sempre stata con noi”. Poco dopo è intervenuto anche Milo Hasbani, vicepresidente dell’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane), che ha aggiunto: “Elena Buscemi non merita la contestazione, mi scuso per quello che è successo”.

Sala difende Buscemi: “Ha fatto benissimo, Netanyahu ha delle responsabilità”

Sulla vicenda è intervenuto oggi il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha espresso pieno sostegno alla presidente del Consiglio comunale. “Quello che è successo in sinagoga è stato spiacevole, però la presidente Buscemi ha fatto benissimo perché è chiaro che il governo Netanyahu ha responsabilità”, ha detto Sala a margine dell’inaugurazione di Host Milano. “Credo che ci siamo comportati con correttezza nei confronti di tutti – ha aggiunto – ma comportarsi con correttezza non vuol dire non dire la verità, e la verità è che il governo Netanyahu ha delle responsabilità”.

Il rabbino capo di Milano: "C'è stata più empatia per i palestinesi che per le vittime del 7 ottobre"

Durante la stessa cerimonia alla sinagoga di via Guastalla, il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib ha denunciato la crescita di un “antisemitismo estremamente pericoloso”, quello che definisce “l’antisemitismo dei buoni”: “Persone convinte di essere dalla parte giusta e di agire in maniera morale, e questo è estremamente pericoloso perché chi è convinto di essere nel giusto è disposto a tutto”. Arbib ha poi aggiunto: “Abbiamo avuto la sensazione che non ci fosse sufficiente empatia: c’era empatia per la popolazione palestinese, ma non c’è stata un’empatia paragonabile verso la popolazione civile israeliana e verso le vittime del 7 ottobre”.

Romano (Brigata ebraica): "Da Buscemi discorso sbagliato: ha voluto fare politica"

"Condivido gli interventi da parte delle maggiori autorita' ebraiche in difesa di Buscemi, poiche' parlava in qualita' di rappresentante del Comune che va rispettato come istituzione. C'e' pero' una regola che anche Buscemi dovrebbe imparare a rispettare: non fare politica perfino in occasione della commemorazione di una strage come quella del 7 ottobre, tanto piu' in presenza dei famigliari di una delle vittime". Lo ha detto Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica dopo le contestazioni ricevute ieri in sinagoga dalla presidente del consiglio comunale di Milano Elena Buscemi. "Nessun altro oratore lo ha fatto - ha aggiunto Romano -. Solo Buscemi ha pensato di portare la polemica politica in quella sede. Per quello non mi sono stupito della reazione del pubblico. Insomma, un discorso sbagliato nel contesto sbagliato. Se proprio voleva fare politica, avrebbe potuto almeno non ricordare solo Netanyahu, ma anche i massacri di palestinesi che Hamas sta realizzando in queste ore per cui non vedo grande empatia, manifestazioni o parole di sdegno. E questo - ha concluso -e' davvero molto triste". 

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