Milano
Delitto di Garlasco, l’impronta 33 esclusa dall’incidente probatorio: la decisione scatena una bufera
La Procura di Pavia boccia l’ammissione della traccia sul muro come auspicato dalla difesa di Sempio. Ma per i legali della famiglia Poggi “non si ascolta la parte offesa”

Nel caso Garlasco, l’impronta 33 attribuita ad Andrea Sempio non entrerà nell’incidente probatorio. La decisione è stata sostenuta dalla Procura di Pavia, nonostante la richiesta della famiglia Poggi. La traccia era stata trovata su un muro della casa di Chiara, ma per i difensori di Sempio non è riconducibile a lui né contiene sangue. L’udienza a Pavia prosegue con l’incarico al perito dattiloscopista e accertamenti sulle tracce genetiche rinvenute
Impronta 33 esclusa dall'incidente probatorio: no della Procura e della difesa Sempio
Non sarà ammessa nell’incidente probatorio l’impronta 33, la traccia papillare individuata su un muro della casa di Chiara Poggi e attribuita dalla stessa Procura ad Andrea Sempio, attualmente indagato nella nuova inchiesta sull’omicidio avvenuto a Garlasco nel 2007. La decisione è stata presa dalla Procura di Pavia, sostenuta anche dalla difesa di Sempio. Nonostante la richiesta di includerla presentata dai legali della famiglia Poggi.
Durissima la reazione dell’avvocato Gianluigi Tizzoni, difensore della famiglia di Chiara: "Il Codice prevede che la Procura debba fare delle indagini anche nell'interesse dell'indagato. La Procura di Pavia le ha estese anche nell'interesse del condannato ma non accoglie le richieste della persona offesa". "Più cose vengono viste dalla polizia scientifica, da un perito terzo, e meglio è. Noi non ci opponiamo. È la Procura che non accoglie la richiesta di estendere questa valutazione terza all'impronta 33. Non c'è problema". "La Procura ha la sua linea - ha aggiunto Tizzoni - e giustamente la porta avanti. Io ho chiesto l'estensione dell'incidente probatorio alla valutazione dell'impronta 33, per vedere se c'erano le minuzie sufficienti per attribuirla a Sempio: non l'hanno concessa e il giudice non la può concedere in assenza dell'ok della procura". "Dicono che noi abbiamo paura della verità e si oppongono a un accertamento quando viene demandato a un giudice terzo. Noi invece alle richieste della Procura non abbiamo detto di no".
Per la difesa di Sempio la traccia “non è sua e non è nel sangue”
Dal canto suo, la difesa di Andrea Sempio ribadisce che l’impronta 33 non solo non è attribuibile con certezza al proprio assistito, ma non conterrebbe nemmeno tracce ematiche. "Non è di Andrea Sempio", ha dichiarato l’avvocata Angela Taccia, sottolineando che la traccia "non ha le minuzie sufficienti per attribuirla" e non è stata rilevata la presenza di sangue. Sulla stessa linea anche Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, già condannato in via definitiva per l’omicidio: "Noi non abbiamo mai chiesto incidente probatorio sull'impronta 33. È stato chiesto da altri. È una fotografia, poi ci sarà un giudice che decide".
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Incidente probatorio: affidato l’incarico per le impronte sui reperti
Intanto al Tribunale di Pavia, davanti al gip Daniela Garlaschelli, è stato conferito l’incarico al perito dattiloscopista Domenico Marchigiani. L’obiettivo sarà verificare l’eventuale presenza di impronte sui reperti risalenti a 18 anni fa, tra cui confezioni di tè, cereali e yogurt trovati nella spazzatura della casa Poggi. Questa estensione dell’incidente probatorio all’aspetto dattiloscopico è stata proposta dalla stessa Procura dopo che le analisi genetiche non hanno rilevato tracce di Sempio su quegli oggetti, ma solo profili riconducibili a Chiara Poggi e ad Alberto Stasi.
Delitto di Garlasco, “Ignoto 3” ed i profili sulle unghie: si riparte ad agosto
La parte centrale dell’incidente probatorio rimane comunque quella genetica. La perita Denise Albani ha finora individuato una traccia maschile su una garza usata per prelevare materiale biologico dalla bocca della vittima. I pm stanno lavorando per escludere che si tratti di una contaminazione recente, confrontando il profilo con decine di persone che vennero a contatto con il corpo o con la scena del crimine, tra cui amici di Sempio. Il nodo centrale restano però i due profili trovati sulle unghie di Chiara, uno dei quali – secondo la Procura – sarebbe proprio di Andrea Sempio. Gli accertamenti riprenderanno ai primi di agosto.
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