Delitto di Garlasco, Lovati è una furia: "Chiederò l'estromissione della difesa di Stasi" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 10:45

Delitto di Garlasco, Lovati è una furia: "Chiederò l'estromissione della difesa di Stasi"

Sono ormai ai ferri cortissimi la difesa di Sempio e i legali di Stasi dopo la perizia sull'impronta 33: uno "sgambetto" al nuovo indagato che ha fatto andare su tutte le furie Massimo Lovati

di Giorgio d'Enrico

Nel caso Garlasco si riaccende la tensione tra le difese di Alberto Stasi e Andrea Sempio. Il legale di Sempio, Massimo Lovati, e l’avvocato di Stasi, Antonio De Rensis, si sono scontrati duramente sulla consulenza tecnica sull’impronta 33. Intanto, l’inchiesta resta in attesa della nuova relazione del Ris di Cagliari e dell’udienza per l’incidente probatorio, mentre la genetista nominata dal gip non è ancora operativa

Delitto di Garlasco: alta tensione in attesa della nuova perizia del Ris

Giorni di attesa per l'incidente probatorio relativo al delitto di Garlasco. Tutto è sospeso in attesa che i Ris di Cagliari consegnino la nuova relazione di Blood Pattern Analysis (Bpa), basata sui rilievi effettuati di recente nella villetta di via Pascoli, dove nel 2007 fu uccisa Chiara Poggi. Al momento non è stata ancora fissata la nuova udienza per l’incidente probatorio e la genetista incaricata dal giudice per analizzare le nuove tracce biologiche non ha ancora potuto avviare le attività per motivi organizzativi.

La nuova consulenza della difesa Stasi sull'impronta 33: "Sudore e sangue"

Nel frattempo, l’ultimo sviluppo processuale è rappresentato dalla nuova consulenza tecnica depositata dalla difesa di Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio. I consulenti della difesa hanno realizzato una perizia sperimentale sull’ormai celebre "impronta 33", ipotizzando che sia stata lasciata non da una mano insanguinata ma da una mano sudata e appena sporca di sangue. L’avvocato Giada Bocellari, che fa parte del team legale di Stasi, ha spiegato: "Abbiamo fatto delle sperimentazioni a livello statistico, quindi non con una impronta ma con più impronte, in diverse situazioni. Queste sono prove sperimentali che tutti possono fare, anche la difesa di Sempio le può replicare. Non abbiamo la pretesa di essere gli unici: sono prove ripetibili. E abbiamo realizzato esattamente quello che ha fatto il Ris sull’impronta 33: abbiamo spruzzato la ninidrina, abbiamo aspettato che reagisse e abbiamo grattato l’intonaco".


Lovati: "Chiederò l'estromissione delle difesa di Stasi dal procedimento"

Ma proprio questa perizia ha causato la veemente reazione di Massimo Lovati, uno dei due legali di Andrea Sempio, a cui la Procura ha attribuito l'impronta 33: "Mi sembra una follia dire che quell’impronta è insanguinata e piena di sudore basandosi solo una su una foto: sto pensando di chiedere l’estromissione della difesa di Stasi da questo procedimento - ha spiegato -. Ho rispetto per i legali di Stasi, però questa perizia non la ritengo plausibile. Abbiamo anche noi una perizia su quell’impronta che dice altro, escludendo Sempio".

Scintille in diretta tra Lovati e De Rensis: le difese di Sempio e Stasi ai ferri corti

Nella puntata di Filorosso andata in onda lunedì 28 luglio su Rai 3 e condotta da Manuela Moreno, il dibattito si è acceso. Da una parte Lovati, dall'altra Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi. "Non mi sembra giusto che da chi ho sempre difeso a spada tratta mi venga lanciata una bomba così colma di fango come hanno fatto i consulenti. Quando ho capito che è una bomba vuota, allora mi è passato tutto", ha attaccato Lovati.

De Rensis ha tentato una risposta più ironica: "Quello che ha detto Massimo è stato un atto d’amicizia, ma purtroppo non credo che riuscirà a estromettere la difesa di Stasi", difendendo la qualità della perizia firmata da tre esperti. Ma Lovati ha incalzato: "Non si può sostenere che sotto una fotografia c’è sangue e sudore. La sua collega parla di catinella di sudore... Ma la finiamo o no? Delle vostre consulenze tecniche non me ne frega niente, perché non siete neanche parte nel processo, non serve estromettervi".

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Il confronto si è ulteriormente inasprito quando Lovati ha denunciato quello che definisce un paradosso processuale: "Quello che mi dà fastidio è che processualmente il mio correo ‘finto’ si vede accusato dal suo correo, Stasi, ed è una cosa assurda. Ma si può fare una roba del genere? State perdendo il lume della ragione". La conduttrice ha ironizzato chiedendo se davvero i due imputati si stessero accusando a vicenda. De Rensis ha chiuso con un tono più misurato: "Io faccio solo il gioco di Alberto Stasi e mi piace, perché lo riteniamo innocente. Il lume della ragione lo abbiamo ancora, io qualche colpo potrei anche perderlo, ma al momento ancora no".

Quell'equilibrio tra le due difese che sembrava reggere, almeno formalmente, pare ormai un ricordo. Nessuno lo nasconde più: tra chi difende Alberto Stasi e chi sostiene l’innocenza di Andrea Sempio è scoppiata una guerra aperta.

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