Delitto di Garlasco, le sorelle Cappa al contrattacco: querelata la direttrice di "Giallo"

Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara Poggi, hanno sporto querela per diffamazione aggravata contro Albina Perri, direttrice del settimanale Giallo. Secondo i legali delle due donne, la rivista avrebbe pubblicato dichiarazioni false e mai rilasciate nel numero in edicola dal 30 luglio 2025, attribuendole loro senza alcun riscontro. Gli avvocati parlano di “macelleria informativa” e invitano l’Ordine dei giornalisti a intervenire per fermare una “modalità comunicativa volgare e inaccettabile”.
 

Garlasco, querela contro la direttrice di "Giallo": “Attribuzioni false e senza riscontro”

Le cugine di Chiara Poggi, Stefania e Paola Cappa, hanno presentato querela per il reato di diffamazione aggravata nei confronti della giornalista Albina Perri, direttrice del settimanale Giallo. La denuncia è legata ai contenuti pubblicati nel numero 30 del settimanale, in edicola dal 30 luglio 2025, in cui – secondo quanto riferito dai legali – vengono riportate presunte dichiarazioni delle sorelle Cappa, “reperite online, prive di qualsiasi riscontro oggettivo, e senza alcun legame diretto o indiretto con le persone coinvolte”.

"Macelleria informativa": l’attacco dei legali delle sorelle Cappa

In una nota firmata dagli avvocati Antonio Marino e Gabriele Casartelli si parla di “macelleria informativa”, una strategia mediatica in cui “senza alcuna remora o verifica e nell'incertezza totale della riconducibilità alle nostre assistite, vengono pubblicate conversazioni che nemmeno può dirsi siano mai avvenute”. I legali ribadiscono l'intenzione di difendere la reputazione delle sorelle Cappa anche per questi nuovi episodi.

LEGGI ANCHE: GARLASCO, STEFANIA CAPPA NEL 2008: "SEI CERTA DELLA PUREZZA DI CHIARA?"

Un precedente già noto: la falsa accusa di aver 'incastrato Stasi'

La nota degli avvocati ricorda che non è la prima volta che le sorelle Cappa sono oggetto di simili ricostruzioni da parte della stessa giornalista. In passato, Albina Perri avrebbe già diffuso la falsa notizia secondo cui le due donne avrebbero “incastrato Alberto Stasi”, notizia poi rilanciata – senza verifica – da diversi quotidiani nazionali. I legali concludono l’intervento con un appello formale all’Ordine dei giornalisti e alle società editrici affinché “assumano, ognuno per la propria parte di responsabilità, una posizione netta, immediata e definitiva volta a far cessare questa volgare ed inaccettabile modalità comunicativa”.

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DELLA SEZIONE MILANO