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Milano
Di Stefano: Sesto, Cinisello e Cologno uniti. Inizia la battaglia contro Sala


Sesto San Giovanni, ovvero dove cominciò il crollo delle roccaforti Pd. Prima Sesto, con Roberto Di Stefano. Poi Cinisello Balsamo, con Giacomo Ghilardi. L'anno prossimo chissà: forse, Rozzano. "Siamo stati precursori - racconta Roberto Di Stefano ad Affaritaliani.it Milano - Adesso l'effetto domino sul Nord Milano si sta vedendo. E con Cinisello e Cologno vogliamo dare battaglia a Beppe Sala. Il sindaco di Milano non può fare quello che vuole sui trasporti, sui diesel, sulle tariffe: se non si confronta sarà guerra". L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO

Sindaco Di Stefano, a questo punto si può dire che lei è un precursore.
Decisamente. L'effetto domino sul nord Milano si sta vedendo. Dopo Sesto aspettavamo Cinisello al varco. In questo ultimo mese ci siamo praticamente trasferiti a sostegno di Giacomo Ghilardi. Abbiamo fatto un bel lavoro di coalizione, evidenziando che quelle che erano le malefatte della sinistra a Sesto erano in gran parte state replicate a Cinisello. Stessi elementi per la sconfitta della sinistra: mancanza di sicurezza sul territorio, mancanza di lotta al degrado. Insomma, tutti gli elementi che hanno portato alla vittoria del centrodestra a Sesto erano presenti anche a Cinisello.

L'asse di centrodestra Lega-Forza Italia esce rafforzato?
Il Nord Milano premia un modo di far politica non chiuso nel palazzo, una politica tra la gente. Tutti quelli che fanno politica in questo modo condividono prima di tutto che la gente va ascoltata, e capita. L'ho fatto io per anni, a Sesto. L'ha fatto Ghilardi per anni, a Cinisello. La gente ci ha premiato.

Si conferma però che Forza Italia è molto subordinata alla Lega.
Ormai è un dato assodato. Il crollo nelle percentuali di Forza Italia è palese, è normale.

Perché è normale?
Quando non ci sono congressi, quando i vertici sono calati dall'alto è normale andare così male. Un partito che non si rinnova, che non ha la capacità di premiare quelli che hanno consenso, alla fine perde consenso. La Lega ha fatto la cosa opposta, e vince.

Progetti, adesso?
Adesso che abbiamo Cologno, Sesto e Cinisello come centrodestra faremo un bell'asse contro Milano. E contro Beppe Sala.

Perché?
Perché Sala, ricordiamolo, è anche sindaco della città metropolitana, pur non avendo un voto in città metropolitana. Dovrà confrontarsi con noi sui trasporti, sui mezzi pubblici, sulle tariffe. La loro politica è sempre stata milanocentrica, e credo che su questa partita faremo delle azioni per ricordare a Sala che non è solo il sindaco di Milano ma anche della città metropolitana. E che la città metropolitana non accetta imposizioni, specie sulle tariffe. E inoltre...

E inoltre?
Altro argomento di lotta sarà il divieto dei diesel a partire dal 2019. L'ha annunciato senza confrontarsi minimamente con i comuni limitrofi. Ma non è che lui detta la linea e tutti gli dobbiamo correre dietro. Che cosa facciamo con tutti quelli che abitano a Sesto, a Cinisello, a Cologno, e che hanno appena cambiato l'auto e si devono recare a Milano? Anche su questo faremo battaglia. Trasporti pubblici e privati: questa sarà la grande battaglia tra Provincia e Milano.

fabio.massa@affaritaliani.it

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