Ebola, caso sospetto a Milano: esami negativi al Sacco
Un paziente e' stato ricoverato all'ospedale Sacco di Milano con il sospetto che possa essere affetto da Ebola. Immediatamente e' stata attivata la procedura prevista per questi casi. Ma, secondo quanto si apprende, le analisi condotte nella notte sarebbe state negative, non riscontrando la presenza del virus nel paziente.
Il paziente, un operatore sanitario che aveva lavorato per alcuni mesi in Sierra Leone come volontario, e' stato prelevato dalla sua casa dall'autoambulanza dedicata all'alto biocontenimento. Intanto presso l'Ospedale si e' proceduto, dall'1 di questa notte, al censimento dei posti letto liberi per l'eventuale spostamento dei pazienti ricoverati nel reparto ad alto isolamento e alla collocazione delle reti di recinzione per consentire le manovre all'ambulanza in arrivo. Inoltre si e' provveduto alla verifica dei flussi di aria nell'area isolata tramite il pronto intervento dell'Ufficio Tecnico e a clorare le vasche di scarico reflui sempre previste dalla procedura. Attorno alle 2 Areu ha bloccato il flusso di tutte le ambulanze verso l'ospedale Sacco ed e' iniziata una verifica di tutti i processi interni in attesa dell'arrivo del paziente che e' arrivato alle 4.30 al pronto soccorso. L'uomo e' stato immediatamente posto in area di isolamento, con l'avvio di tutte le analisi necessarie coordinate dalla direzione Sanitaria dell'Ospedale. Il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, ha commentato l'accaduto sottolineando che "questa notte il sistema sanitario lombardo e tutta la macchina definita per la gestione di possibili pazienti affetti da sintomatologia sospetta ha dato prova di funzionare con rapidita', efficienza, discrezione". Ora "attendiamo l'esito delle analisi che per ora sono fortunatamente negative, ma intanto non posso che sottolineare con piacere come tutto abbia perfettamente funzionato".