Economia: in Lombardia 18,35% delle imprese attive in Italia - Affaritaliani.it

Milano

Economia: in Lombardia 18,35% delle imprese attive in Italia

La Lombardia secondo i dati dell’Annual Report 2015, dal rapporto elaborato da Invest in Lombardy con il supporto del professore Marco Mutinelli, è il cuore economico dell’Italia, a fronte del 16,5% della popolazione residente in Italia e del 18,35% delle imprese attive nel Paese, gli indicatori di internazionalizzazione della Lombardia registrano una performance significativamente più alta del panorama nazionale. La Lombardia, inoltre, è il gateway degli investimenti esteri in Italia: solo nella provincia di Milano sono localizzate 3.285 imprese a partecipazione internazionale, che danno impiego a 280.000 lavoratori e sviluppano un fatturato complessivo di 170 miliardi di Euro all’anno; nella regione lombarda sono presenti 4.721 aziende a partecipazione estera per un turnover complessivo di 220 miliardi di Euro e un totale di 407.600 impiegati (+1,9% rispetto al 2014). Dal 2003 al 2014, in Lombardia, oltre il 50% dei nuovi progetti FDI ha coinvolto il settore dei servizi. La Lombardia in generale e l’area metropolitana di Milano in particolare hanno una grande attrattiva per le multinazionali che tentano un ingresso nel mercato italiano; nel decennio 2004-2014, 2.676 aziende italiane sono state parzialmente o totalmente acquisite da investitori esteri. In tutti i paesi industrializzati, la maggior parte degli investimenti diretti esteri sono mirati all’acquisizione di imprese pre-esistenti anziché alla creazione di nuove imprese (investimenti greenfield); i settori in cui si investe di più sono: Manifattura ed industria 54,13%, Wholesale e Retail 15,79%, Business services 20,25%; in oltre l’83% degli investimenti M&A, le multinazionali acquirenti hanno ottenuto il controllo totale delle aziende italiane partecipate; i nuovi investitori arrivano dai Paesi BRIC. Europa e Stati Uniti rimangono saldamente in testa nella classifica dei paesi più interessati ad investire in Italia. La vera novità però sono i BRICs: in dieci anni il peso dei loro investimenti è passato dallo 0,5% al 9,1%; nel 2014 si sono registrate ben 9 acquisizioni di rilievo da parte di investitori cinesi, con una crescita significativa rispetto all’anno precedente.








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